Cultura

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"Francesco e Celestino, il Perdono", è il titolo del convegno dedicato ai due santi che hanno dato l'esempio più evidente di vite immolate all'umiltà. L'evento ha luogo all'Aquila al museo nazionale d'Abruzzo, Munda, il 20 dicembre, alle 17,00. Dopo l'importante incontro, al quale interverranno, tra gli altri, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente e Monsignor Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell'Aquila, verrà inaugurata la mostra "Il ritorno all'Aquila del Presepe Antinori".  

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E’ stata inaugurata ieri, con il tradizionale falò in onore dell’Immacolata Concezione, la quarta edizione di Cansano Il Borgo Presepe, manifestazione organizzata dalla Pro loco di Cansano, in collaborazione con il Comune di Cansano, che punta a valorizzare e a far riscoprire il suggestivo centro storico del paese.

Fino all’8 gennaio 2017, i visitatori potranno seguire l’itinerario che da piazza XX Settembre conduce nel nucleo più antico del paese, scoprendo così più di 50 presepi realizzati artigianalmente e installati all’interno di finestre, porte, vecchie cantine e nicchie ricavate nelle pietre delle case ormai per lo più disabitate.

Una piccola ma efficace operazione di land art che ormai da quattro anni coinvolge e affascina il pubblico, soprattutto i più piccini, immergendolo in un’atmosfera magica ed evocativa.

OGGETTO: Comunicato Associazione Fontevecchia su celebrazione della ‘Festa di San Nicola’ a Borgo Case Troiano

È apparso all’improvviso, distribuendo cioccolatini e caramelle ai bambini, e poi San Nicola, affacciato da una finestra sull’aia, ha lanciato ai presenti i pani e i taralli benedetti, segno di abbondanza, di fratellanza e buoni auspici. Seconda edizione per la celebrazione della Festa di San Nicola promossa dall’Associazione Fontevecchia nel Borgo Case Troiano, tra momenti di fede, di rievocazione storica e di recupero delle tradizioni.

“Secondo i racconti quella di ‘San Nicola’ era una delle feste più antiche e sentite nel Borgo, che è sopravvissuta sino alla fine del 1800 per poi spegnersi, anche in seguito alle vicende storiche che hanno segnato il paese – ha spiegato il presidente dell’Associazione Luciano Troiano -. Nel giorno di San Nicola tradizionalmente si sfornava il pane dai forni a mattoni del borgo, pagnotte, panetti per i bambini e taralli. Poi arrivava un frate dalla chiesa della Madonna dei Sette Dolori, del quartiere Colli, che benediva pane e olio e lanciava i panetti dalla finestra di una delle abitazioni al popolo sottostante. I più anziani tagliavano il pane a metà e lo facevano ungere dalle donne, mentre per i bambini erano riservate anche le frittelle fatte solo con acqua e farina. Nei racconti, San Nicola era il santo che portava doni ai bambini, ma anche che proteggeva dalle carestie e dalla povertà, e c’era un menù preciso da seguire anche sulle tavole per onorare il santo, ovvero il 5 e il 6 dicembre si mangiavano solo fave lesse con olio a crudo e qualche foglia d’alloro e un pomodoro. Il 7 dicembre, invece, vigilia dell’Immacolata Concezione, le nonne mettevano l’olio nelle ‘fersore’ poste sui treppiedi all’interno dei camini e iniziavano a fare i dolci tipici del Natale, come li caggiunitt’ e li turcinell’: i primi sono dei dolcetti fritti che contengono, secondo la ricetta più tradizionale, marmellata d’uva, preparata durante la vendemmia, e mandorle tritate; li turcinell’, invece, sono una vera e propria pastella fritta a forma di torciglione con l’uva passa, ossia erano le ‘zocch’ d’uve’ di malvasia che le nonne mettevano da parte a ottobre, sempre durante la vendemmia. E quei dolcetti rappresentavano il premio per i bambini ‘buoni’ che venivano dati dall’8 dicembre in poi. L’Associazione Fontevecchia, mettendo insieme tutte le notizie raccolte tra i residenti del Borgo, ha deciso di riproporre la Festa, per consegnarla anche ai ricordi dei bambini e dei più giovani, che spesso ignorano l’esistenza di un San Nicola, confondendolo con il più ‘commerciale’ Santa Claus”. Il programma della celebrazione ha rispettato tutti i dettagli imposti dalla tradizione: la Santa Messa seguita dalla processione dei pani e taralli benedetti portati sino all’altare esterno allestito in onore di San Nicola. Quindi è arrivato San Nicola, interpretato da un figurante, che con il suo pastorale, affacciato a una finestra, ha lanciato pani e taralli ai presenti nell’aia, riservando ai più piccoli il dono dei dolciumi. La serata si è conclusa con balli e canti della tradizione popolare, e i cibi della festa, ossia la Favata, caggiunitt, sgaiuzz’ e turcinill.

Grati per l’attenzione, si porgono distinti saluti

Spoltore, 7 dicembre 2016

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