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Con delibera numero "241" del 2 agosto 2017 è stata approvata, dalla giunta comunale, la ridefinizione della "struttura organizzativa dell'ente", anno 2017, che contempla: il gabinetto del sindaco, la segreteria generale; il settore "1": gestione risorse umane, affari generali ; settore "2": ragioneria generale e finanze; settore "3": servizi sociali ed educativi e affari legali; settore "4": centrale unica di committenza, edilizia scolastica; settore "5": lavori pubblici, urbanistica, patrimonio; settore "6": ambiente, sport, anagrafe; settore "7": polizia locale, protezione civile, politiche culturali. Tutto ciò potrebbe apparire normale, perché una nuova amministrazione si riorganizza come meglio crede, anche in relazione alla forza lavoro che esprime. Ma, la cosa sorprendente, senza andare, per il momento, a valutare tale operazione nel merito, è che alcuni responsabili di settori che nella precedente amministrazione occupavano determinate posizioni, sono stati spostati ad altri servizi, di fatto, sembrerebbe, con delle vere e proprie epurazioni e "caccia alle streghe", dirette a quei dipendenti che avrebbero, a detta dell'attuale maggioranza (sic!), votato il sindaco Di Pangrazio. Ora, considerato che il sindaco uscente ha ottenuto circa il 47% dei consensi e quindi il 47% di oltre 250 dipendenti del comune di Avezzano, potrebbero averlo votato, aspettiamo che la "Gestapo" del comune prenda provvedimenti anche per loro, anzi, un provvedimento è già stato preso: l'ingegner Francesco Di Stefano, indagato per corruzione e turbata libertà degli incanti, è diventato dirigente anche del settore "urbanistica", mentre all'ex consigliere comunale Claudio Tonelli, indagato per corruzione, concussione e turbata libertà degli incanti, sembrerebbe sia stata affidata la responsabilità del delicatissimo ufficio condoni.