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Resta a Roma il processo per il crac della Tercas. Lo hanno deciso questa mattina i giudici della nona sezione penale del tribunale di Roma nell’udienza in cui c’erano da sciogliere alcuni nodi procedurali, sulla base delle eccezioni sollevate dagli avvocati della difesa di alcuni dei 14 imputati. La più importante era quella di incompetenza territoriale, sottolineata da chi ricondurrebbe a Teramo l’origine dei reati contestati e per questo più propenso ad un processo condotto dalla magistratura teramana. Nulla di tutto questo, dunque: il dibattimento ha evitato il rischio di essere azzerato e proseguirà secondo un calendario che i giudici hanno già fissato. Se ne riparlerà a settembre, con una udienza più tecnica che sostanziale.