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- Pubblicato: 06 Aprile 2020
Cronaca
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- Pubblicato: 06 Aprile 2020
Coronavirus: Abruzzo, dati aggiornati al 6 aprile. Positivi a 1721
(REGFLASH) Pescara, 6 apr. - In Abruzzo, dall’inizio dell’emergenza, sono stati registrati 1721 casi positivi al Covid 19, diagnosticati dai test eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, anche attraverso l’Istituto Zooprofilattico di Teramo. Rispetto a ieri si registra un aumento di 18 nuovi casi.
340 pazienti sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (57 in provincia dell’Aquila, 71 in provincia di Chieti, 129 in provincia di Pescara e 83 in provincia di Teramo), 66 in terapia intensiva (13 in provincia dell’Aquila, 13 in provincia di Chieti, 29 in provincia di Pescara e 11 in provincia di Teramo), mentre gli altri 1019 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl (88 in provincia dell’Aquila, 172 in provincia di Chieti, 421 in provincia di Pescara e 338 in provincia di Teramo).
Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 169 pazienti deceduti: i nuovi decessi (alcuni dei quali avvenuti nei giorni scorsi, ma la cui positività al virus è arrivata oggi) riguardano una 86enne, una 93enne, una 78enne e un 67enne di Pescara; un 65enne di Cepagatti; un 92enne di Teramo; un 79enne di Silvi; un 78enne di Montefino; una 88enne di Castilenti; un 38enne di Tollo; un 89enne di Elice (spetterà in ogni caso all’Istituto Superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus, in quanto si tratta di persone che potrebbero già essere state affette da patologie pregresse); 127 guariti (di cui 111 che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici e 16 che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).
Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 14198 test, di cui 8830 sono risultati negativi.
La differenza tra il numero dei test eseguiti e gli esiti, è legato al fatto che più test vengono effettuati sullo stesso paziente. Nel totale viene considerato anche il numero degli esami presi in carico e tuttora in corso.
Del totale dei casi positivi, 183 si riferiscono alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 327 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 728 alla Asl di Pescara e 483 alla Asl di Teramo.
Dei 18 casi positivi al Covid 19 registrati oggi, 5 fanno riferimento alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 1 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 6 alla Asl di Pescara e 6 alla Asl di Teramo.
Il dato riguarda la presa in carico dei pazienti e non coincide necessariamente con la loro residenza anagrafica, in quanto ci sono pazienti residenti in una provincia che sono in cura in una diversa Asl provinciale. Inoltre, per ragioni cliniche, ci sono pazienti che sono stati trasferiti da un ospedale all’altro, anche in presidi di Asl differenti.
Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale alla Sanità.
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- Pubblicato: 06 Aprile 2020
per i diritti ingiustamente negati
6 aprile 2020 - I consumatori italiani sono in difficoltà e lo saranno sempre di più nei prossimi mesi, alle prese con riduzioni del reddito e perdita dei posti di lavoro - dichiara Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale - Allo stesso tempo, cresce in maniera esponenziale il numero dei reclami dei consumatori che si sono visti negare i propri diritti, sanciti per legge, in relazione a viaggi cancellati.
Si stanno osservando, nel settore del trasporto e dei viaggi, molte pratiche scorrette e ricorrenti violazioni delle norme a tutela dei diritti dei viaggiatori: le compagnie aeree europee ne sono le protagoniste.
In Italia, come sappiamo, la scelta tra un viaggio sostitutivo, il rimborso o il voucher valido per un anno è stata affidata ai tour operator e alle agenzie viaggi, ma questi hanno interpretato a loro modo il dettato normativo ed emettono voucher comunicando al consumatore che il loro è un agire in ottemperanza alle disposizioni di legge.
Ma cosa succede se il consumatore non ha poi la possibilità di usufruirne, ad esempio perché come lavoratore si è visto assegnare tutte le ferie residue durante l’emergenza a fronte delle sospensioni di attività produttive, o perché uno dei familiari si è ammalato? E cosa succede se il volo che aveva acquistato ad un prezzo vantaggioso nel momento in cui potrà usufruirne costa il doppio o il triplo, e per poter usare il voucher sarà costretto ad aggiungerci ingenti somme di denaro? Cosa succede, infine, se la compagnia aerea, l’hotel o il tour operator falliscono? Improbabile che le assicurazioni di viaggio, ove presenti, si facciano carico di questi rimborsi. Il voucher diventa dunque carta straccia.
Inoltre, si osservano pratiche scorrette, frequenti fra gli intermediari online, come quella di emettere un voucher anche quando il biglietto aereo è stato rimborsato in cash dal vettore e addirittura far pagare al consumatore una commissione per lo svolgimento della pratica.
Sappiamo che la crisi legata al Coronavirus ha colpito il settore dei trasporti e quello del turismo duramente ed è auspicabile che i consumatori adottino le decisioni riguardo la cancellazione ed il rimborso con senso di responsabilità – afferma De Masi – Un voucher può essere accettabile in luogo di un rimborso cash, ma è ingiusto forzare il consumatore ad accettarlo e lo è ancora di più se non vi sono garanzie contro le insolvenze o non è concessa la possibilità di prorogarne la durata o riscattarlo in cash in caso di impossibilità ad utilizzarlo. Bisogna lavorare insieme per trovare soluzioni appropriate ed equilibrate, capaci di tutelare allo stesso tempo l’industria del turismo e i consumatori.
Occorre un Fondo Europeo per l’emergenza COVID-19 nel settore dei viaggi - conclude De Masi - Questo è quello che il BEUC, federazione delle associazioni dei consumatori a livello europeo, di cui Adiconsum è parte, ha chiesto alla Commissione Europea, con una lettera indirizzata a Didier Reynders (Commissario per la Giustizia e i Consumatori), Adina Vălean (Commissiario ai Trasporti) and Thierry Breton (Commissario al Mercato Interno) il 2 Aprile. Analogamente, Adiconsum ha scritto al Governo esponendo le problematiche emerse nella gestione di questa crisi dei viaggi e le sue proposte.
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