Politica

biondi pierluigi

L’Aquila, 5 marzo 2024

"Luciano D’Amico rispolvera il vecchio progetto del suo ‘dante causa’, Luciano D’Alfonso, su una sanità a due velocità, tra costa e aree interne. Nel suo programma elettorale, infatti, a pagina 15, si legge che se l’ospedale dell’Aquila diventasse Dea di II Livello potrebbero aggravarsi problemi logistici e gestionali per il comparto abruzzese”, così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, sul candidato presidente di centrosinistra nelle prossime consultazioni regionali, Luciano D’Amico.
“Viene naturale pensare che - continua Biondi - non potendo ambire il San Salvatore al Dipartimento di II livello, si stia immaginando di rispolverare il progetto faraonico che fu di D’Alfonso, ovvero quello di un ospedale fatto con l’apporto dei privati e pagato con i soldi dei cittadini abruzzesi. Con ciò, dimostrando perfetta coerenza con l’ex assessore regionale al Bilancio e alla Sanità del centrosinistra, Silvio Paolucci, che, addirittura, si era spinto a garantire, con il documento contabile regionale, le rate da pagare ai privati che avrebbero costruito gli ospedali. Vicenda questa che ha immobilizzato le risorse dell’edilizia sanitaria dell’art. 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 per anni. I fondi, poi, sono stati sbloccati solamente dall'attuale giunta regionale di centrodestra, guidata da Marco Marsilio, per cui avremo strutture nuove, sicure e, soprattutto, interamente finanziate dal pubblico".
"Sono curioso di sapere cosa ne pensano i candidati del centrosinistra del collegio aquilano, visto che all’atto dell'accettazione della candidatura si sottoscrive anche il programma di governo del presidente. E, ancora, cosa ne pensa la Cgil aquilana, sempre pronta ad agitarsi quando si tratta di attaccare il centrodestra sull'argomento. Che ne pensa, infine, l'ex sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, anche in ragione del suo ruolo - passato - di responsabile regionale salute del Pd?", conclude il sindaco dell’Aquila.

consiglio regionale emiciclo

sospiri lorenzo 010715

PRESIDENZA CONSIGLIO REGIONE ABRUZZO
COMUNICATO STAMPA

Alle Redazioni Giornalistiche

Comunicato Presidente del Consiglio regionale Sospiri sul candidato Costantini e la nuova sede Regione Abruzzo sulle aree di risulta

“Prendiamo atto che il candidato Costantini, come tutta la sinistra pescarese, apre una campagna elettorale contro la città e si prepara a dire ‘no’ alle ambizioni di una città moderna, all’avanguardia e per la quale Regione Abruzzo e Comune di Pescara stanno realizzando grandi cambiamenti epocali. La sede della Regione Abruzzo si farà sulle aree di risulta: una struttura di soli 4mila metri quadrati su una superficie di 13 ettari, ossia di 130mila metri quadrati, con 6,7 ettari di Parco verde attrezzato ossia 67mila metri quadrati. Spazi dunque fruibili, utili, solidi, e non un bosco con annessa colata di cemento, come previsto dal progetto firmato Pd”. È la replica del Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri alle affermazioni odierne del candidato sindaco della sinistra Costantini.
“Costantini arriva tardi, arriva male e soprattutto stentiamo a credere che abbia mai visto il progetto del centrodestra o sicuramente non avrebbe fatto una simile uscita pubblica che non è contro il centrodestra, ma contro la città di Pescara e la sua crescita – ha puntualizzato il Presidente Sospiri -. Non avrebbe mai fatto una simile esternazione alla vigilia dell’inizio dei lavori di bonifica che sono propedeutici alla cantierizzazione complessiva, una bonifica che pone fine a una narrazione durata 23 anni, durante i quali tanti progetti si sono succeduti, fiumi d’inchiostro sono stati buttati, e mai alcuno è riuscito a concretizzare una delle iniziative urbanistiche forse più strategiche per il futuro di Pescara e per il rilancio del centro commerciale naturale della città in cui si concentrano quasi mille attività, che producono migliaia di posti di lavoro, che generano e moltiplicano occupazione nelle fabbriche che producono la merce necessaria per quelle attività, e nei trasporti per la consegna della merce stessa. Dire ‘no’ a quell’opera epocale significa cancellare lo sviluppo, significa lavorare contro gli interessi della città e dei pescaresi che sapranno far sentire la propria voce e fermare chi per l’ennesima volta tenta di spegnere Pescara. Sulla realizzazione della nuova sede della Regione Abruzzo a Pescara la stessa Regione investirà ben 52 milioni di euro complessivi, 18milioni di euro già pronti ed erogati, 34milioni di risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione già assegnati dal Governo Meloni. E nella struttura verranno accorpati tutti gli uffici regionali oggi sparsi sul territorio, ad eccezione, per ora, di quelli politici della Presidenza del Consiglio regionale e dei gruppi consiliari che hanno una propria sede di proprietà in piazza Unione. Ma va detto e sottolineato con la penna rossa che quella costruzione occuperà appena 4mila metri quadrati di superficie su una distesa di 130mila metri quadrati, di cui 67mila metri quadrati destinati a Parco Verde Attrezzato, ovvero utilizzabile e fruibile dalla città, non un bosco selvaggio calato in pieno centro. E poi realizzeremo parcheggi, la nuova viabilità, senza dimenticare le economie che deriveranno con l’accorpamento degli uffici dismettendo tutti gli spazi oggi in affitto tra via Passo Lanciano, via Tiburtina, via Firenze, e su corso Vittorio Emanuele. Chi voleva realizzare una colata di cemento inutile è il Pd”.