rubriche varie

salumi ventricina

GASTRONOMIA: A FRESAGRANDINARIA 4 VENTRICINE DA RECORD

– Un trionfo del gusto dedicato all’Abruzzo: è da questo pensiero che è nata l’idea di produrre 4 Ventricine del Vastese da record, ognuna da circa 70 kg, e ciascuna dedicata a ogni provincia.                                                                                                                                                                                                      Il promotore dell’iniziativa,un giovane produttore titolare di un’azienda di Fresagrandinaria, paese dell’Alto Vastese noto per la produzione dell’insaccato.             Per realizzare le maxi ventricine, sono stati utilizzati tutti i prodotti Made in Abruzzo,e gli insaccati sono stati prodotti senza alcun tipo di conservante.

camoscio camoscino

Buone notizie sulla popolazione di camoscio appenninico del Parco  Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise  Una specie unica, un simbolo dell’Appennino da tutelare  Come ogni anno, in estate e in autunno il personale del Servizio Scientifico e del Servizio di Sorveglianza  del  Parco  è  stato  impegnato  a  portare  a  termine  il  monitoraggio  della  popolazione  di  camoscio  appenninico  all'interno  del  Parco  Nazionale  d'Abruzzo  Lazio  e  Molise.  Il  camoscio  appenninico  è  un  endemismo dell'Appennino Centrale, un animale unico al mondo che ha seriamente rischiato l'estinzione  nel  secolo  passato. Grazie alla  fondamentale azione  di  protezione e  tutela  del  PNALM è  stato  possibile  salvare  questa  meravigliosa  specie,  anche  a  seguito  di  alcune  importanti  operazioni  di  reintroduzione  avvenute  a  partire  dagli  anni  ’90  nei  massicci  della  Maiella,  del  Gran  Sasso,  dei  Sibillini  e  del  Sirente‐ Velino.  Nonostante  negli  ultimi  anni  la  popolazione  di  camoscio  conti  circa  3500  individui  in  tutto  l’Appennino,  questa  sottospecie  non  è  ancora  uscita  dal  rischio  di  estinzione  e  per  questo  continua  a  essere  protetta  da  numerose  leggi  e  normative,  nazionali  ed  europee.  Proprio  in  virtù  del  suo  valore  conservazionistico,  il  PNALM  svolge  ogni  anno  monitoraggi  sul  camoscio  che  sono  fondamentali  per  definire  il  numero  minimo  certo  degli  individui,  registrare  le  fluttuazioni  annuali,  evidenziare  alcune  criticità nella popolazione e soprattutto analizzare i trend demografici nel lungo periodo.  Il  monitoraggio  del  camoscio  si  svolge  attraverso  le  conte  in  simultanea  degli  animali:  questo  metodo  permette di determinare il numero minimo di individui presenti in un’area distinti per sesso ed età e di  acquisire  alcuni  parametri  di  popolazione  molto  importanti  come  gli  indici  del  successo  riproduttivo  (numero di capretti/sul totale della popolazione) e quelli di sopravvivenza al primo anno di vita (numero  di capretti che superano il primo anno di vita).  I risultati del 2020   I dati raccolti e analizzati nel 2020 non si discostano molto da quelli degli anni precedenti e ci descrivono  nel  complesso  una  popolazione  stabile  e  in  equilibrio,  con  parametri  vitali  tipici  di  una  popolazione  storica.  Ma,  in  alcuni  settori  del  Parco,  però  sono  stati  registrati  anche  parametri  di  popolazione  particolarmente dinamici. Nel settore del massiccio del Marsicano negli ultimi anni è stata registrata una  crescita  esponenziale  dei  branchi,  con  tassi  riproduttivi  molto  più  elevati  rispetto  al  resto  della  popolazione. Proprio con l’obiettivo di meglio comprendere queste dinamiche, il Parco negli ultimi anni ha  raddoppiato le giornate dedicate ai conteggi in modo da  estendere il monitoraggio anche nelle aree di  recente  colonizzazione  del  camoscio.  La  ricolonizzazione  e  la  rapida  crescita  osservata  sul  monte  Marsicano, la stabilità della popolazione nei settori storici dell’areale, la disponibilità di habitat idonei, nel  Parco e nella sua area contigua, mostrano l’importanza delle azioni di conservazione intraprese in questi  anni.   Fra queste la  riduzione al minimo delle  fonti di disturbo nei periodi più delicati della vita del camoscio:  un'azione  che  il  Parco  porta  avanti  con  le  restrizioni  temporanee  sull'utilizzo  di  alcuni  sentieri,  una  limitazione necessaria per salvaguardare questa specie unica, simbolo vero dell'Appennino Centrale!  COMUNICATO STAMPA N. 01/2021 PESCASSEROLI, 25 GENNAIO 2021 ENTE AUTONOMO PARC