avezzano mercato sabato

Il mercato del sabato di Avezzano, dal 23 giugno, è solo parzialmente diverso e a che pro? Non nei punti utili ed essenziali. Come annunciato giorni fa dall'amministrazione comunale, si doveva passare per l'attuale assetto sperimentale per cercare di capire come, con la città, potesse relazionarsi, con dei piccoli cambiamenti, la rivendita settimanale, fino ad oggi, per oltre un ventennio, vissuta (o meglio, subita), dai residenti come un assembramento di tendoni scomodo, ostruito su molte strade e molti fronti, senza vie di sfogo, d'entrata ed uscita, anche e soprattutto per il transito di eventuali mezzi d'emergenza. E così, oggi, sabato 23, il mercato è comparso "scarno", cioè privo di quel sostegno, di quel "mordente" su cui una fiera settimanale comunque si basa per far sentire, a chi la visita, che ci si trova in un ambito coerente ed omogeneo: spoglio intorno a piazza Torlonia, dove le bancarelle, in parte, non ci sono più, dislocato senza slancio e senza grazia, posto qua e là su via Mazzini (ma sulla mappa questo tratto, pur breve, non era segnato), e poi su via Torlonia e via Rosselli, sparuto sulle strade al disotto del versante di piazza Torlonia, dedicate al food (cibo da strada); tutto sembrava, quello di oggi, meno che un dignitoso spazio dedicato agli ambulanti e a chi li visita, come la città di Avezzano, Capoluogo della Marsica, in crescita, meriterebbe. Di buono c'era che il chiasso da "piccola Babele" del "solito sabato" sovraffollato, era scomparso e quindi era anche evidente la presenza inferiore di pericoli da iperocclusione; ma la "piazza" del sabato dovrebbe essere composta da stands allineati e posti alla giusta distanza, insomma, circoscritta, per amore di ordine e pulizia. Tra gli avezzanesi che oggi erano, disorientati, tra le bancarelle, circolava soprattutto una domanda: "ma di questo mercato, non sarà sbagliata proprio la collocazione?" Buona l'idea della sperimentazione da parte dell'Amministrazione comunale, perché, adesso, abbiamo capito che è davvero il "posto" ad essere inadatto.

O. S.