Cronaca

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COMUNICATO STAMPA
Fase 2: via libera alla riorganizzazione dell’occupazione di suolo pubblico
per la ripresa dell’attività di bar, pub, ristoranti e pubblici esercizi
Deliberata anche la chiusura - con orario - del secondo tratto di via Battisti
A seguito della firma apposta ieri sera dal presidente della Repubblica Sergio
Mattarella sul cosiddetto Decreto-Rilancio, e la conseguente pubblicazione di questa
mattina sulla Gazzetta Ufficiale, la giunta comunale di Pescara, riunitasi d’urgenza,
ha immediatamente provveduto a licenziare il provvedimento che riorganizza
l’occupazione di suolo pubblico in questa fase di ripartenza dell’attività di bar, pub,
ristoranti e attività di produzione e somministrazione sul posto nel settore food. La
delibera, ferma al palo proprio in attesa della formalizzazione dell’atto da parte del
Quirinale, contiene i benefici e le modalità da osservare per disporre sedie e tavolini
sugli spazi pubblici. I tre passaggi fondamentali della delibera erano stati anticipati e
sono stati in toto confermati:
 gli operatori non dovranno pagare la Cosap (ossia la tassa sul suolo pubblico)
per tutto il periodo compreso tra il 1 maggio e il 31 ottobre 2020, a
condizione che siano in regola con le quote dovute per l’anno 2019;
 è stata stabilità una procedura estremamente semplificata per l’occupazione
del suolo pubblico;
 aumento fino al doppio dello spazio pubblico antistante e laterale, nel
rispetto degli altri esercizi commerciali, dei passi carrabili e della viabilità, con
procedura che prevede la sola comunicazione al Comune.
Queste misure rispondono alla spirito con cui l’amministrazione ha inteso
accompagnare gli operatori economici verso un “nuovo inizio”, azzerando la Cosap
e creando le condizioni per favorire la ripartenza economica in un momento di grave
difficoltà determinata dall’emergenza sanitaria.
Vanno comunque precisati anche altri aspetti: a) per chi presenta domanda di nuove
concessioni di suolo pubblico, o sulla base dei permessi già detenuti, l’istanza non
prevede l’imposta di bollo e dovrà essere presentata al Protocollo di palazzo di città
con una planimetria dei luoghi; b) durante la prima fase della riapertura, la domanda
di ampliamento è immediatamente efficace; c) nel caso in cui l’area interessata
ricada su una zona pedonale o a traffico limitato, va sempre e comunque garantito il
Città di Pescara
Medaglia d’oro al Merito Civile
Ufficio
Stampa
passaggio dei mezzi di soccorso e degli autorizzati; d) dovrà essere garantito sui
marciapiedi il passaggio di pedoni e di persone con impedita capacità motoria.
Sempre questa mattina - riguardo alla cosiddetta zona della movida di Pescara - è
stato anche approvato il provvedimento che dispone la chiusura del secondo tratto
di via Cesare Battisti, da via Quarto dei Mille a via De Amicis, secondo i seguenti
orari:
mercoledì, giovedì e domenica dalle ore 19 alle 24, il venerdì e il sabato è prevista
una proroga fino all’Una. La raccomandazione è quella di continuare a rispettare le
misure di sicurezza per evitare la ripresa del contagio, in primis il distanziamento
sociale, l’igiene personale e delle mani, il divieto di creare le condizioni per gli
assembramenti.
Più in generale, a breve sarà reso noto un piano particolareggiato di sicurezza per le
aree interessate, in particolare per quelle ove maggiore è la presenza di attività e
locali del genere descritto.
L’Ufficio stampa
Pescara, 20 maggio 2020

fucino riprese aeree rep 06

COMUNICATO STAMPA

-20/05/2020-

Confagricoltura L’Aquila: I sostegni per gli allevatori non sono un bancomat per le amministrazioni comunali

Confagricoltura L’Aquila è contraria all’emendamento del Consigliere regionale Americo di Benedetto che, a poco più di un mese dall’approvazione della LR 6/2020, propone la demolizione completa dell’articolo 9 che ha introdotto una serie di regole cui i Comuni devono attenersi per l’attribuzione dei pascoli agli allevatori. Le nuove regole sono state totalmente condivise da Confagricoltura l’Aquila che ha collaborato attivamente alla stesura della norma proposta dalla Consigliera Regionale Antonietta La Porta e dal Vice Presidente della Giunta Regionale e Assessore agricoltura Emanuele Imprudente.

La legge è nata dopo il grande convegno tenuto all’Aquila il 27 gennaio 2020 davanti a 400 agricoltori e allevatori che hanno chiesto questo intervento recepito dal Consiglio Regionale.

Dopo tante proteste degli allevatori, l’indignazione dell’opinione pubblica e le vane promesse fatte dalle Amministrazioni precedenti con questo provvedimento si è cercato di frenare l’attività predatoria di tante società del nord il cui unico scopo non è quello di salvaguardare gli ambienti montani ed il benessere degli animali ma di lucrare milioni di euro di contributi erogati dalla Unione Europea.

Purtroppo, l’improvvida iniziativa del Consigliere Di Benedetto è sostenuta da numerosi Sindaci del territorio aquilano che, evidente, hanno scambiamo i sostegni comunitari concessi agli allevatori come un bancomat per fare cassa al pari di quello che fanno queste società.

Confagricoltura L’Aquila è dal 2013 che combatte queste speculazioni ed ha osteggiato in tutte le sedi della giustizia amministrativa TAR e Consiglio di Stato le vertenze instaurate da queste società, per effetto di modifiche restrittive apportate dall’AGEA che per ben due anni hanno evitato che queste società incassassero i contributi.

Semmai ci chiediamo come sia stato possibile riaprire il flusso verso queste aziende e, purtroppo la risposta va cercata nell’evanescenza dell’ex Ministro dell’Agricoltura Martina che non è stato attento alla redazione dei decreti attuativi della programmazione PAC 2014-2020 che cambiando le regole ha allargato in modo sconsiderato le maglie dell’utilizzo dei pascoli dentro le quali si sono inseriti questi speculatori.

I sindaci fanno male ad appoggiare le speculazioni e dovrebbero discernere se i flussi di denaro alimentano un’economia sana e produttiva oppure mere rendite speculative incapaci di bloccare l’inesorabile morte dei borghi montani, dovrebbero avere una visione più ampia che quella di coltivare orticelli e realizzare sinergie e fusioni di comuni per rendere più solido il tessuto umano frastagliato e del tutto tagliato fuori dagli interessi di città più popolose e dal richiamo della costa. Vogliamo ricordare loro che se queste società legittimamente richiedono e ottengono i contributi comunitari non sempre rispettano le prescrizioni previste dalla “condizionalità” alcune delle quali di pertinenza sindacale e la recente moria di pecore in quel di Lucoli ne è la più palese dimostrazione, dovrebbero essere consapevoli che il provvedimento contestato nasce anche dalla risposta del Commissario europeo all’interrogazione dell’On Cozzolino che ha attribuito “agli Stati membri valutare e controllare l’ammissibilità degli agricoltori ai pagamenti diretti” e cioè al Parlamento italiano, ai Ministri, agli Assessori e ai Sindaci.

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CHIETI: DANNI ALL'ATER PER 1,8 MILIONI

- Cene in ristoranti, e notti in hotel di Milano, Roma, San Benedetto del Tronto, Montesilvano e Ortona.                                                                                       E, tutto a spese dell’Ater di Chieti, oltre che stipendi gonfiati e tangenti, sempre all’ombra delle case popolari. Secondo la procura della Corte dei conti, ammonterebbe a 1.846.939,41 di euro il danno che gli ex vertici dell’azienda territoriale per l’edilizia residenziale hanno causato alle casse pubbliche.                 Ora, un avviso di garanzia della magistratura contabile, è stato notificato all’ex commissario dell’Ater Marcello Lancia, 71 anni, originario di Pettorano sul Gizio e residente a Sulmona; all’ex direttore Domenico Recchione, 73 anni, nato ad Arielli e residente ad Ortona; all’ex dirigente Giulio Marchioli, 67 anni, originario di Pescara e residente a Chieti; e all’architetto Ernesto Marasco, 68 anni, di Chieti.
Tutti avranno tempo fino al prossimo 31 luglio per difendersi e rispondere alle accuse presentando documenti o chiedendo di essere ascoltati di persona