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Giovedì 24 settembre, alcuni organi di stampa hanno riportato la notizia della sospensione dell'ex presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio, reo di aver sostenuto il fratello Giovanni (in corsa per lo scranno di sindaco) e non il PD, mentre alcuni iscritti al Partito Democratico hanno dato sostegno, con proprie candidature, a Giovanni Di Pangrazio. Molti cittadini, però, sostengono che tale situazione sembrerebbe costruita "ad arte" (pare che già esistesse un accordo con l'altro candidato a sindaco, Mario Babbo) per cercare un più ampio consenso; e alcuni iscritti degli eredi del Partito Comunista, addebitano proprio all'ex presidente del consiglio regionale la quasi estinzione, ad Avezzano e nella Marsica, del PD.

Alcune realtà, poi, sembrerebbero più una presa in giro (per gli elettori) in quanto, alcune liste, tipo "Siamo AZ" (con Annamaria Taccone Sindaco), ha totalizzato 97 voti di lista e "Patto Civico" (con Mario Babbo Sindaco), patrocinata dall'ex consigliere regionale, ex Movimento Sociale, ex AN ed ex FI, Emilio Iampieri, ne ha presi 241; di fatto, Iampieri, di centrodestra, si è alleato con il PD. Inoltre, la lista tanto strombazzata, "FuoriCentro", al di là dei miseri 129 voti totalizzati, presenta undici dei 20 candidati con (strano ma vero!) zero voti. Forse ci sarebbe bisogno di maggiore serietà nella compilazione delle liste.

A questo punto, scrutinate 47 sezioni su 48, notiamo che, il candidato sindaco Del Boccio ha ottenuto 96 voti in più delle liste; Stornelli più 101 dalla sua lista; Genovesi (sopra), più 120; Babbo più 533; Taccone, sempre dalle proprie liste, ha ottenuto più 662; mentre, come tre anni fa, Di Pangrazio è l'unico che ha ottenuto meno voti dalle proprie liste, per un totale di meno 570.

elezioni

Avezzano, primo turno elezioni amministrative: spoglio ancora non concluso. Venerdì 25 settembre è ricominciato il controllo delle due sezioni mancanti e, al momento, sono 47 le sezioni scrutinate su 48, che di fatto non cambia nulla. Questi i risultati dei candidati a sindaco: Antonio Del Boccio, 1497 voti (6,26 di percentuale); Mario Babbo, 5041 voti (21,08%); Annamaria Taccone, 3978 voti (16,64%); Giovanni Di Pangrazio, 7798 (32,61%); Tiziano Genovesi, 5295 (22,14%); Nicola Stornelli, 304 (con la percentuale di 1,27).

avezzano municipio

Amministrative Avezzano: ancora dati ufficiosi in quanto due seggi non sono stati pubblicati. Sappiamo però, che al ballottaggio del 4 e 5 ottobre, andranno Giovanni Di Pangrazio con il 32,74% e Tiziano Genovesi, con il 22,18%. Seguono, ma per loro è corsa finita, Mario Babbo, 21,06%, Annamaria Taccone, 16,49%, Antonio Del Boccio, 6,25%, Nicola Stornelli, con l'1,28%. Adesso è ricominciata la solita spasmodica ricerca delle alleanze; al centrodestra, già con le liste della Lega, FdI, Cambiamo e UDC, che hanno sostenuto al primo turno il candidato Genovesi, si aggiungeranno, per accordi nazionali presi prima del primo turno, il partito di Berlusconi e le tre liste civiche di Annamaria Taccone, rivelatasi una nota positiva, considerato (così dicono) che di fatto non fosse supportata, come doveva essere, da FI. Mentre, il candidato al ballottaggio, Di Pangrazio, anche questa volta (come tre anni fa, quando fu trombato), ha preso meno voti rispetto alle sue liste, circa 600. Nel 2017, malgrado le sue liste avessero superato il 50%, Di Pangrazio totalizzò circa 1600 preferenze in meno; ancora una volta, quindi, per lui potrebbe essere dura, considerata la mancanza di molte preferenze rispetto alle liste. Una chiara bocciatura da parte di molti elettori che pur votando le sue liste, utilizzarono il voto disgiunto, non ritenendolo il loro sindaco.

Dalle urne anche fatti positivi: quelli di alcuni candidati molto votati come Alfredo Mascigrande, "recordman" con circa 600 preferenze, ma anche trombature eccellenti come per la lista civica "Patto Civico" di Emilio Iampieri, ex consigliere regionale di FI, che si è alleato con il PD, raggranellando solo 230 voti. Un vero flop e, da una proiezione ufficiosa, in caso di vittoria di Genovesi, nove consiglieri andrebbero alla Lega, 4 a FdI, uno/due a Cambiamo il Futuro, 0/uno all'UDC. Nel caso vincesse Di Pangrazio, i 15 consiglieri andrebbero divisi tra le sue otto liste: di fatto, la città potrebbe tornare ad essere ingovernabile, così com'è successo con l'amministrazione De Angelis.