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Lunghe file davanti all’ingresso delle Poste, all'Aquila, soprattutto la mattina presto, e dentro soltanto sei posti a sedere. La situazione degli uffici postali di Paganica, la frazione più popolosa dell’Aquila con i suoi oltre 9mila abitanti, diventa sempre più difficile.

Il motivo è la decisione presa da Poste italiane “senza alcuna spiegazione ufficiale”, di chiudere a giorni alterni quello che è un punto di riferimento locale. “Chiusura indiscriminata”: la denuncia arriva dal presidente dell’amministrazione separata degli usi civici di Paganica e San Gregorio, che si fa portavoce di un disagio collettivo. Proteste anche da Filetto, Pescomaggiore, Camarda, Bazzano, frazioni “minori” che già da tempo vivono l’impoverimento sul fronte dei servizi.