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Nuovi particolari sull’operazione antidroga attuata dai carabinieri della compagnia di Avezzano e che ha portato a quattro misure cautelari nei confronti di altrettante persone, tre marsicani e un romano. Secondo la Procura di Avezzano, nell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Lara Seccacini, è emerso come gli ordini avvenissero tramite Whatsapp, che è più difficile da intercettare.

Gli inquirenti hanno sostenuto la “spregiudicatezza e scaltrezza nell’agire, facendo sistematico ricorso a un linguaggio sintetico e criptato”, cambiando periodicamente l’utenza telefonica, anche una volta al mese, e utilizzando quasi esclusivamente la piattaforma di messaggeria istantanea “Whatsapp”.