biondi pierluigi

BIONDI SU SANITA'

- “Sul tema della sanità si sta facendo solamente propaganda politica”, lo afferma il primo cittadino dell’Aquila e presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl della provincia dell’Aquila, Pierluigi Biondi.
“I risultati del centrodestra sono sotto gli occhi di tutti: il Piano di riordino della rete ospedaliera, l’avvio dei lavori di realizzazione della centrale unica del 118, la de-precarizzazione dei lavoratori della Asl 1, i nuovi concorsi per i primari, la presa in servizio di decine e decine di operatori sanitari e non. Potremmo parlare, ancora, del nuovo ospedale di Avezzano, della riorganizzazione del pronto soccorso all’Aquila, degli investimenti in infrastrutture, sulla chirurgia robotica e il nuovo angiografo. È evidente – prosegue Biondi - che per risolvere i mali della sanità ci vuole tempo, che i due anni di covid hanno acuito le problematiche già esistenti, così come è evidente che nei cinque anni precedenti il centrosinistra si è preoccupato solamente di immaginare come consegnare la sanità pubblica ai privati attraverso i project financing per i nuovi ospedali e di andare con la lista della spesa degli interinali da assumere all’interno della Asl”.
“Quello dei Nuclei di cure primarie, su cui si è infiammata la polemica, è un altro argomento strumentale – afferma Biondi – perché riguarda un numero esiguo di medici e sottintende un interesse economico, mal celato. Ho chiesto tempo fa i dati sulla mobilità intra-nucleo, per capire quanti pazienti di un medico si rivolgono in realtà ad un altro associato, ma non ho avuto risposte. Ci sono, invece, tanti giovani medici che aspettano il rinnovo del contratto e che avranno indennità più sostanziose. Il sospetto, poi, che ci sia una mano politica alle spalle è lampante, anche per gli stessi protagonisti della protesta. Una parte del sindacato della Federazione italiana medici di famiglia ha criticato, infatti, questo approccio strumentale e il coinvolgimento della Cgil. Non è un caso che altre compagini sindacali e altre sigle mediche siano rimaste in silenzio per evidente imbarazzo rispetto a posizioni che nulla hanno a che fare con la tutela e la cura della salute pubblica”, conclude il presidente del Comitato ristretto dei sindaci.