Cronaca

soccorso alpino cinque

 

È scivolato per 400 metri sulla neve
ghiacciata, poi una caduta di circa 20 metri fino ad arrestarsi in
prossimità di un altro salto.

È successo a un escursionista 37enne di Napoli, che in compagnia di un
amico stamane ha raggiunto il bivacco Fusco, sulla Majella. L’incidente è
accaduto proprio mentre i due si apprestavano a scendere, a circa 2500 m
s.l.m., poco dopo aver lasciato il bivacco.

L’allarme, lanciato dall’escursionista che ha visto l’amico mettere un
piede in fallo e poi scivolare, è stato inoltrato prima ai Carabinieri,
quindi al Soccorso Alpino e al 118.

Immediato è stato l’intervento dell’eliambulanza dalla base di Pescara. Per
il forte vento lo sbarco dei sanitari e di due tecnici di elisoccorso del
Soccorso Alpino e Speleologico è avvenuto a circa 200 metri di distanza dal
target. Con la barella l’equipe ha raggiunto l’infortunato a piedi, ha
provveduto alle prime cure e ha predisposto il recupero con il verricello.
L’infortunato, nonostante le escoriazioni e i numerosi traumi riportati,
fortunatamente non è in pericolo di vita ed è attualmente ricoverato
all’ospedale di Pescara.

In supporto dell'equipe a bordo dell'elicottero è stata inoltre allertata
anche una squadra di tecnici del Soccorso Alpino, pronta ad intervenire a
piedi per il mutare delle condizioni meteorologiche e qualora l’elicottero
fosse dovuto rientrare in base a causa del maltempo.

 

(Comunicato inviato in redazione dal Soccorso Alpino e Speleologico d'Abruzzo.)

anas logo

Anas (Gruppo FS Italiane) ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale quattro bandi di gara da tre milioni di euro ciascuno per il monitoraggio strumentale di ponti e viadotti, con l’obiettivo di effettuare, tramite sensori, misurazioni in continuo delle caratteristiche dinamiche delle opere per individuare eventuali variazioni del comportamento strutturale. I sensori integreranno le periodiche attività di sorveglianza eseguite dai tecnici Anas.

 

 

pescara fosso grande

Si è svolta stamane direttamente sulla sponda

ovest del canale la conferenza sulla situazione di Fosso Grande, uno dei
fossi di deflusso delle acque meteoriche più importanti della città. Sul
posto, area di confine fra Pescara e Spoltore, il consigliere regionale
Antonio Blasioli e la consigliera comunale Stefania Catalano.

“Abbiamo voluto questa conferenza perché riteniamo che la filiera
Comune-Regione debba riattivarsi per intervenire urgentemente con la
manutenzione di Fosso Grande – esordisce *Antonio Blasioli*, ex assessore
comunale alla Manutenzione – L’ultimo intervento sostanziale c’è stato nel
2017, quando con un progetto partito nel 2015 voluto dall’amministrazione
regionale di centrosinistra, il Genio Civile della Regione Abruzzo ha
provveduto ad investire la somma di 600.000 euro per la manutenzione
straordinaria del canale, attesa da anni. I lavori prevedevano
l’eliminazione degli arbusti che impedivano il normale deflusso delle acque
del canale, ostruendolo; l’allargamento dell’alveo a valle del ponte di via
Francia; mitigazione della corrente dell’acqua, la rimozione di rifiuti e
ingombranti e il consolidamento delle sponde.  Il lavoro venne affrontato
dalla Regione, malgrado non rientrasse nelle sue dirette competenze secondo
quanto definisce l’allegato A della legge regionale n. 36 del 2005, proprio
perché non si ripetessero i danni causati dalla esondazione che si verificò
con l’ondata di maltempo del dicembre 2013. All’epoca l’ondata d’acqua che
si riversò fuori dal canale, danneggiò abitazioni, attività commerciali
della zona a ridosso delle sponde, ma anche con l’ultima grandinata di
luglio 2019 ci sono stati problemi gravi (in allegato le foto degli effetti
della pioggia). Per intervenire affinché non accada più è necessario che la
filiera istituzionale sia operativa, perché bisogna procedere su due
livelli: il primo è quello di manutenzione straordinaria che solamente la
Regione può portare avanti per l’entità delle risorse necessarie a fare un
lavoro utile e durevole. Un intervento che se la Regione non mette in
bilancio le risorse difficilmente sarà svolto nel 2020, mentre la
situazione del Fosso è visibile a tutti e già richiede un lavoro di
pulizia. Stiamo parlando di una manutenzione capace di prevenire ed evitare
i danni causati dall’esondazione e dalle ondate di pioggia, e che costringe
tutta la zona a vivere notti insonni quando c’è un’allerta meteo per il
timore che si verifichi la catastrofe che hanno già vissuto. Per agire
servono almeno 300.000 ma è urgente. Risorse possibili, considerato che in
questi giorni la Regione Abruzzo ha stanziato 1 milione per un festival di
cartoon e ieri tanti altri fondi per piccole manifestazioni, Chocofestival
incluso, ma che andrebbero a coprire una priorità non è più rinviabile. Non
si può sottovalutare questa situazione anche alla luce dei cambiamenti
climatici che sono sotto gli occhi di tutti.  L’altro livello è
intercomunale, perché solo una progettazione sinergica fra Comuni che si
affacciano sul fosso può risolvere il problema che si concentra anche nella
parte finale, quando il canale si interra vicino al vivaio, per sfociare al
fiume. Cosa c’è sotto l’interramento non è dato saperlo e invece andrebbe
monitorato costantemente e assieme a questo andrebbe monitorata anche la
confluenza del fosso al fiume. E’ normale che con l’innalzamento dell’acqua
fluviale che si verifica ad ogni pioggia il Fosso non riesce a portare
acqua al fiume e anche questo provoca un intasamento. In sede di
approvazione del piano triennale delle opere pubbliche verificheremo che
questa opera sia prevista”.

“Una vera e propria piaga che si può curare attraverso la progettazione –
aggiungono i consiglieri comunali *Stefania Catalano* e Piero Giampietro - Il
Comune può fare molto, non solo reclamando una manutenzione che come Ente
non può costantemente assicurare, perché costosa, ma sollecitando la
Regione alla cura dei canali, specie se importanti come quello di Fosso
Grande, che attraversa la città e genera danni ingentissimi, in caso di
esondazione”.