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La legge va applicata: volontà popolare e legge elettorale “non rispettata” dalla commissione nella proclamazione dei consiglieri comunali di Avezzano, scatta il ricorso al Tar del candidato a sindaco Giovanni Di Pangrazio e degli “eletti dal popolo” mirato a ristabilire la democrazia popolare. Il ricorso, che segue un’istanza di annullamento in sede di autotutela dell'atto di proclamazione degli eletti, rimasta inevasa, ha un preciso obiettivo: il rispetto della volontà degli avezzanesi nelle elezioni dell’11 e 25 giugno.

La commissione ha quindi violato la legge che disciplina le elezioni dei comuni sopra 15.000 abitanti che, all’art. 73, comma 10, D. Lgs. n. 267/2000.Linea ribadita e chiarita dalle recenti direttive del Ministero degli Interni (n. 20/2017, Istruzioni per le Operazioni dell’Ufficio Centrale): “il premio di maggioranza non può essere attribuito al sindaco eletto al secondo turno quando al primo turno le liste collegate ad altro candidato abbiano raggiunto oltre il 50% dei voti”. In questa fattispecie, verificatasi appunto ad Avezzano, a Maddaloni a Lecce, la maggioranza dei seggi deve essere attribuita nel rispetto del principio democratico di rappresentanza (si veda par. 20, ipotesi C).

Il ricorso è stato presentato “Perché la Commissione Elettorale di Avezzano non si è comportata come quella di Maddaloni e di Lecce, Comuni dove il voto ha avuto gli stessi risultati di Avezzano, ma dove, a differenza della nostra città, la Commissione ha applicato la legge molto chiara a riguardo decretando la cosiddetta “Anatra zoppa”.

Giovanni Di Pangrazio e i candidati eletti dal popolo di Avezzano.

municipio avezzano

Sembrerebbe essere confermato che, lunedì prossimo, in occasione del primo consiglio comunale della nuova amministrazione di Avezzano, tra i probabili nuovi assessori, oltre alla figlia del consigliere comunale Giancarlo Cipollone, compaia anche un parente del consigliere Vincenzo Ridolfi. Una situazione del tutto nuova, questa, che potrebbe avere un seguito sicuramente conflittuale per eventuali incompatibilità e quindi cosa inopportuna. Si fa anche il nome, in quest'ambito, per un assessorato, ad un uomo vicino all'ingegnere Sergio Galbiati, ex Micron e all'avvocato Crescenzo Presutti; la eventuale nomina di quest'ultimo andrebbe, comunque, ai danni di Vincenzo Gallese, detto "Pissino", primo dei non eletti, per soli due voti, nella lista "Partecipazione Popolare". Inoltre, alcuni cittadini hanno fatto notare che questa estenuante querelle (e non poteva essere altrimenti, viste le premesse), del sindaco De Angelis in merito alla nomina della nuova giunta, ha fatto dimenticare i problemi effettivi della città di Avezzano, tra cui il verde pubblico (aiuole, spartitraffico e quant'altro), che sta andando in malora a causa della carenza di manutenzione.