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I residenti di via Luigi Vidimari, ad Avezzano, vorrebbero ridare luce a questa strada, poiché il "personaggio" al quale è intitolata fu "centrale nella vita politica marsicana e provinciale", ebbe un ruolo importante per la società di fine ottocento e "notevole fu la sua capacità d'intervento a favore delle masse agricole", in difesa del misero ceto rurale. Come ricorda il saggista Fulvio D'Amore, "Via del Castello", era il nome di via Vidimari prima del terremoto del 1915 e prese quello dell'illustre avezzanese, vessillo delle lotte contadine, dopo la sua morte, a 39 anni, con tutta la famiglia, a causa del tragico sisma di 103 anni fa. La lapide che ricorda Luigi Vidimari è ormai sbiadita: gli abitanti della strada dedicatagli vorrebbero che la scritta venisse evidenziata in tutti i suoi caratteri, come in origine, e che il noto avezzanese, "simbolo" del nostro territorio, sia menzionato, com'è giusto, durante la commemorazione delle vittime del terremoto della Marsica, il 13 gennaio di ogni anno, affinché nessuno lo dimentichi, incluse, soprattutto, le giovani generazioni.