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Pubblicato: 07 Febbraio 2019
GUARDIA DI FINANZA L’AQUILA: INDEBITA PERCEZIONE DEI CONTRIBUTI PER ABITAZIONE PRINCIPALE.
SEQUESTRATO NEL 2018 DENARO E PARTI DI IMMOBILI PER UN VALORE DI QUASI 2,5 MILIONI DI EURO. INDAGATI
VENTI RESPONSABILI.
Continua senza sosta l’azione di contrasto alle indebite percezioni di contributi nel settore della ricostruzione “post sisma” sul territorio aquilano: nel 2018 i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di L’Aquila hanno dato esecuzione a 20 provvedimenti di sequestro, per un valore complessivo di quasi due milioni e mezzo di euro, emessi dal GIP presso il locale Tribunale, nei confronti di altrettanti soggetti beneficiari di contributi per la ricostruzione/riparazione degli immobili danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009.
Tutte le misure cautelari eseguite sono pervenute al termine di indagini delegate dai Sostituti Procuratori della Repubblica di L’Aquila, nell’ambito delle direttive impartite dallo stesso Procuratore della Repubblica, Dott. Michele Renzo, finalizzate a riscontrare la sussistenza dei requisiti legittimanti l’accesso ai finanziamenti pubblici per la riparazione ovvero la ricostruzione degli immobili costituenti abitazione principale.
L’efficacia dell’azione svolta è anche frutto di virtuose sinergie operative con la Polizia Municipale Aquilana che hanno permesso di ottimizzare sia il patrimonio conoscitivo degli investigatori che le modalità di ricerca degli elementi indizianti.
Le indagini, avviate sulla base dei processi di analisi effettuati nei confronti dei soggetti che risultavano – all’epoca del sisma – residenti presso un indirizzo diverso rispetto a quello oggetto della richiesta, sono state sviluppate mediante la ricostruzione dei procedimenti che hanno portato alla concessione del contributo e la verifica del possesso dei requisiti dichiarati dai beneficiari.
Proprio con riferimento a tale ultimo aspetto, l’analitico esame documentale di ogni singola procedura, la verifica delle dichiarazioni rese dai richiedenti per la concessione del contributo, l’incrocio con i dati presenti nelle banche in uso al Corpo e il riscontro diretto effettuato sul territorio, hanno consentito di