Cronaca

carabinieri quattro

L'AQUILA: 1 ARRESTO E 4 DENUNCE

- Durante un servizio di pattugliamento, intorno alla mezzanotte, i militari della sezione radiomobile scorgono un’auto sospetta, con a bordo 4 persone.
Da qui la decisione dei militari di bloccarla, sulla statale 80.L'auto era stata segnalata da alcuni cittadini che, così facendo, hanno contribuito ad
alzare quella soglia di “sicurezza partecipata”. L’uomo alla guida, fatto scendere dal mezzo insieme agli altri tre occupanti, ha tentato, in un primo
momento, di opporsi all’identificazione brandendo all’indirizzo degli operanti un ago di una siringa. Completata l'identificazione dei 4 – 3 uomini e 1
donna, tutti georgiani, di età compresa tra i 19 e i 32 anni – e alla perquisizione sul posto, quanto rinvenuto nell’abitacolo dell’autovettura non ha
affatto sorpreso gli operanti. È praticamente spuntata fuori una vera e propria ferramenta con arnesi da scasso di ogni tipo e una serie di chiavi
passe-partout, che consentono la manomissione delle serrature dei portoni d’ingresso alle abitazioni. Per tutti e 4 i fermati è scattata la denuncia
per porto ingiustificato di arnesi atti allo scasso, mentre per l’uomo, che inizialmente si è opposto al controllo, è scattato l’arresto per resistenza
a P.U.

castel di sangro ospedale

CASTEL DI SANGRO: FOCOLAIO SCABBIA

– Focolaio di scabbia presso l’ospedale di Castel di Sangro. Negli ultimi mesi, ben 16 persone sono risultate positive alla fastidiosa patologia della
pelle, tra cui 10 medici e operatori sanitari, mentre altre 6 persone sono state infettate da pazienti o esterni al presidio ospedaliero.Secondo le fonti
sanitarie, il contagio sarebbe partito da un paziente ricoverato mesi fa nel nosocomio. Il personale infetto è stato sottoposto a controlli e trattamenti
profilattici, mentre è stata attivata una sorveglianza sanitaria costante da parte dell’Azienda sanitaria locale Avezzano-Sulmona-L'Aquila.

l aquila corte appello

S.BENEDETTO DEI MARSI:2° GRADO DI GIUDIZIO

- Erano stati condannati a 3 anni di reclusione, dopo il processo di 1o grado celebrato davanti la Corte d’Assise dell’Aquila, Mirko Caniglia e Fabio
Sante Mostacci, unici imputati per la morte di Collinzio D’Orazio. Venerdì 20 settembre, presso la Corte d’Assise d’Appello del capoluogo d’Abruzzo, si
celebrerà il 2o grado di giudizio.Collinzio D’Orazio, 50enne di San Benedetto dei Marsi, fu ritrovato senza vita dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco,
dopo settimane di ricerche, sulle sponde del fiume Giovenco, morto per annegamento. In primo grado, i due imputati sono stati condannati per abbandono
di incapace e morte come conseguenza di altro reato. Durante le indagini per entrambi era caduta l’accusa di omicidio volontario.