Cronaca

rosciano

Un ciclista di 59 anni, di nazionalità straniera, è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale civile di Pescara dopo essere stato soccorso dai sanitari del 118, allertati da una telefonata che segnalava un uomo a terra. Al loro arrivo intorno alle 8.30, sulla strada nei pressi del Ponte del Fiume Nora, nel territorio comunale di Rosciano, i soccorritori hanno rinvenuto il ciclista a terra ferito e in stato di incoscienza. Vista la gravità delle condizioni, l’uomo è stato inizialmente stabilizzato e poi intubato sul posto, e poi trasferito con l’elicottero del 118 all’ospedale civile di Pescara in codice rosso per un vasto trauma cranico. I medici si riservano la prognosi.

tribunale avezzano due

La Corte Suprema di Cassazione mette la parola fine a una vicenda giudiziaria durata ben trent’anni e decreta la vittoria, definitiva e su tutta la linea, del Comune di Avezzano. La controversia era quella che vedeva protagonisti il Comune di Avezzano e la Gielle sas. I fatti risalgono al 1985, quando l’Ente Fucino, con rogito notarile, cedette al Comune di Avezzano alcuni beni – capannoni e terreni circostanti, siti in via Nuova – in uso alla società Gielle, con l’impegno di riconoscere alla stessa migliorie per 950 milioni. Dopo una lunga serie di contenziosi, la Corte d’Appello dell’Aquila, con una sentenza shock, aveva condannato il Comune di Avezzano a pagare circa 806mila euro di danni. Sentenza strenuamente contestata dall’amministrazione, che aveva promesso battaglia e che ha vinto.

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Il gup del Tribunale dei Minori dell’Aquila ha assolto dall’accusa di lesioni pluriaggravate 5 ragazzini, all’epoca dei fatti, nel 2013, minorenni, tutti residenti a Carsoli, accusati di aver usato violenza, all’uscita da scuola, nei confronti del padre di un amichetto.

Secondo l’accusa, il figlio di un uomo di Carsoli pare avesse litigato con uno dei giovanissimi, poi indagati, e all’uscita da scuola in cinque sembra abbiano aggredito il genitore, ferendolo.

Il gup, Cecilia Angrisano, ha accolto la tesi sostenuta dai difensori degli imputati secondo la quale le prove erano contraddittorie e non consentivano di provare le accuse.