Cronaca

cinghiale e famiglia

POPOLI: TROPPI CINGHIALI IN PAESE, CONTROFFENSIVA DEL SINDACO

- Troppi cinghiali in paese e il sindaco ordina l’abbattimento. Accade a Popoli dove, il provvedimento di contenimento degli ungulati, che avevano creato seri problemi per la sicurezza delle persone e la tenuta dei raccolti, è stato adottato dopo il parere delll’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. L'ordinanza firmata dal sindaco, Dino Santoro, prevede il divieto assoluto su tutto il territorio comunale di “fornire foraggiamento agli animali selvatici, sia direttamente somministrando il cibo sia indirettamente abbandonando sul territorio comunale, in prossimità dei centri abitati nonché di zone agricole e rurali o delle strade comunali – in particolare di quelle a più alta densità di traffico – bevande, alimenti o cibi di qualsiasi tipo, compresi gli scarti alimentari delle cucine private e/o pubbliche, nonché scarti vegetali (radici, tuberi, bacche, ecc.).

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PESCARA: MAZZETTE E DROGA IN COMUNE

- Il dirigente del Comune di Pescara Fabrizio Trisi, l'imprenditore edile Vincenzo De Leonibus e due pusher finiscono in carcere, con le accuse di corruzione, turbata libertà degli incanti, peculato, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Tra gli indagati anche il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri (per proventi illeciti al partito"). Dalle indagini della Guardia di Finanza emerge che in cambio degli affidamenti diretti e dei subappalti, dei pareri favorevoli e dell’accelerazione dei pagamenti per le commesse pubbliche, l’imprenditore dà al dirigente soldi, droga, regali e altre utilità. La fornitura dello stupefacente viene garantita da due spacciatori con precedenti, spesso finiti in manette. L’imprenditore la acquista e poi la condivide con il dirigente e i due funzionari pubblici, che sono soliti consumarla con assunzione di alcol, in ufficio o alla guida delle auto personali e comunali, anche in orario di servizio.

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SULMONA: AGGRESSIONE CON LAMETTA

- “Ci risiamo, ancora un’aggressione nella casa di Reclusione di Sulmona nei confronti del personale operante all’interno, mediante l’uso improprio di lamette da barba del tipo consentito. Ancora una volta però e per fortuna, grazie al senso del dovere alla professionalità e alla tempestività mostrata dalle donne e uomini della Polizia Penitenziaria, da molti però sottovalutata, si è riusciti a scongiurare il peggio. Comunque sia si è andati vicini nel eguagliare i tragici eventi che hanno riguardato lo sfregio fatto ad un collega a Frosinone pochi giorni fa”. Così in una nota il segretario locale UIL PA Polizia Penitenziaria Sulmona Gaetano Consolati.