Cronaca

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AVEZZANO: PARTITI 9 TIR DI AIUTI

- Dopo aver ospitato nell’estate 2021 migliaia di profughi afghani in fuga da Kabul,l’interporto di Avezzano hub nazionale e internazionale per un’emergenza umanitaria, che fa capo alla CRI è diventato il centro per lo smistamento degli aiuti, provenienti da raccolte in tutta Italia, da inviare in Ucraina. In particolare, da Avezzano sono partiti due convogli – il primo costituito da 5 tir gestito dalla CRI nazionale e il Dipartimento di Protezione civile nazionale, il secondo, di 4 tir, dalla sola CRI – diretti in Romania, dopo aver raggiunto Gorizia, in una zona al confine con l’Ucraina.Alcuni sono riusciti a entrare nei territori di guerra e hanno scaricato i beni, altri sono al confine in attesa di ricevere l’ordine di entrare.

ATRI/SILVI: STRADA PERICOLOSA

- I Sindaci di Atri e Silvi, Piergiorgio Ferretti e Andrea Scordella, hanno scritto alla Provincia di Teramo, per sottoporre al Presidente Diego Di Bonaventura il “problema serio inerente la percorribilità della SP 30 per Treciminiere”. “Riteniamo necessario che la Provincia di Teramo programmi con urgenza un piano di intervento sulla citata strada che collega Atri e la frazione di Treciminiere con Silvi Marina, in quanto la situazione di tale arteria stradale è disastrosa e costituisce un costante pericolo per i numerosi automobilisti che la percorrono e per tutti gli autobus che effettuano il servizio di trasporto scolastico.

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TERAMO:IN COMUNE UNO SPORTELLO PER GLI AIUTI IN UCRAINA

- Sono iniziate le attività dello ‘Sportello sociale per la Pace’, aperto dal Comune di Teramo con l’obiettivo di organizzare una raccolta di tutto il necessario da inviare alle popolazioni e ai territori colpiti dalla guerra. Le attività di raccolta saranno svolte in collaborazione con l’Associazione Kerjgma i cui volontari da giorni si trovano sulla linea di confine romeno dove in un capannone stanno raccogliendo materiale da trasferire al campo profughi in Ucraina, e nel locale ospedale pediatrico paralizzato nelle attività per mancanza di risorse sanitarie.