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stradabuche

Proseguono senza sosta gli interventi dell`Anas per la riapertura della strada statale 650 `di Fondo Valle Trigno`, provvisoriamente chiusa tra gli svincoli di Mafalda e San Salvo/Montenero, in provincia di Chieti, dopo che la piena del fiume Treste – causata dall`ondata di maltempo di venerdì scorso – ha eroso parte della terra di rilevato (scarpata) in prossimità del ponte. I lavori sono stati avviati tempestivamente, a seguito dei primi sopralluoghi e rilievi tecnici eseguiti tra venerdì e sabato. I lavori riguarderanno la ricostruzione del rilevato stradale e la realizzazione di una scogliera a protezione dell`infrastruttura. Il completamento è previsto in circa 15 giorni, compatibilmente con l`evoluzione delle condizioni meteorologiche. Anas raccomanda prudenza nella guida. 

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Nel corso della Giornata Nazionale in Abruzzo sono state donate 198 tonnellate di alimenti. A raccogliere sono stati in circa 300 punti vendita 4 mila volontari con la pettorina gialla. Nel 2014, le tonnellate raccolte erano state 207. dunque quest’anno si è registrato un calo del 4,3 per cento. A Pescara e provincia sono state raccolte 64 tonnellate, a Teramo 51, a Chieti 56 e a L’Aquila 27. Già al via la distribuzione dei prodotti ai 38.575 indigenti abruzzesi assistiti dal Banco Alimentare attraverso 204 enti convenzionati.

Il dato evidenzia una difficoltà diffusa a livello economico. Ma, come ci ha detto papa Francesco (nella foto), la carità non è una questione di numeri ma, in primo luogo, di persone, per cui l’esperienza vissuta in questa giornata rimane uno spettacolo di gratuità che commuove il cuore di chi l’ha vissuta”.

pescaraponte

Mare sporco a Pescara.  L’argomento  inquinamento del mare ha infuocato la scorsa l’estate già torrida per le alte temperature . Non tendono, però, a spegnersi le polemiche sul mare inquinato a Pescara e sulla ormai famigerata ordinanza emessa dal Sindaco  Marco Alessandrini finito sotto inchiesta insieme al vice sindaco Enzo Del Vecchio e al dirigente Tommaso Vespasiano. Archiviata l’accusa di falso perché l’ordinanza di divieto di balneazione, datata 3 agosto ma redatta due giorni prima , non era stata resa nota alla cittadinanza. Resta in piedi la contestazione di omissione di atti d’ufficio nei confronti dei tre indagati per non essere intervenuti subito dopo l’allarme inquinamento del mare.