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Comunicato Stampa

21 febbraio 2017

DECISIONE DEL TRIBUNALE CIVILE DI AVEZZANO

IL PROF. FERDINANDO DI ORIO

DICHIARATO EREDE UNIVERSALE

DELLO ZIO MONS. GIUSEPPE

La vicenda aveva destato molto interesse non solo nella città di Avezzano a causa della notorietà delle persone loro malgrado coinvolte

Il Tribunale Civile di Avezzano, con sentenza pubblicata il 17.02.2017, dopo alcuni anni di accurata istruttoria, ha dichiarato il prof. Ferdinando Di Orio erede universale dello zio Mons. Giuseppe Di Iorio, l'indimenticato Parroco della chiesa Madonna del Passo.

La vicenda aveva destato molto interesse non solo nella città di Avezzano a causa della notorietà delle persone loro malgrado coinvolte: Mons. Giuseppe di Iorio, grande figura di sacerdote profondamente radicato nella sua terra marsicana, aveva dedicato tutta la sua vita e la sua azione pastorale al servizio della gente e, in particolare, allo sviluppo e alla promozione sociale del quartiere Borgo Pineta.

Il Tribunale civile di Avezzano ha respinto tutte le eccezioni e le pretese avanzate dalla sorella di Don Giuseppe, Elvira, deceduta nelle more del giudizio e poi dal figlio Romolo Calisi, i quali avevano impugnato il testamento olografo di Don Giuseppe.

Il Tribunale ha ora riconosciuto la validità del testamento olografo, anche sulla base di una perizia calligrafica ed ha respinto la richiesta di annullamento del testamento a causa di una presunta incapacità mentale di Monsignor Di Iorio al momento della redazione del documento olografo.

Anche tale eccezione e pretesa è stata respinta sulla base di documentazione medica e di atti compiuti da Mons. Di Iorio quale parroco e quale responsabile della scuola materna parrocchiale, prima e dopo il testamento, da cui non emerge alcun deficit cognitivo.

Il Tribunale ha quindi condannato Romolo Calisi e Dante Calisi, rimasto contumace, a restituire al prof. Di Orio i beni finora occupati illegittimamente e a rifondergli le spese di lite.

Già in precedenza, in data 7 dicembre 2011, la Procura della Repubblica di Avezzano aveva archiviato per manifesta infondatezza della notizia di reato una denuncia per appropriazione indebita a carico del prof. Di Orio avanzata dalla predetta Elvira Di Iorio, sempre per le stesse vicende ereditarie.