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A Cocullo torna, il primo maggio, la festa del santo patrono, San Domenico, con un antichissimo rito che da sempre richiama migliaia di visitatori: la Festa dei Serpari per quello che è considerato il santo guaritore dai morsi di serpente.

Secondo la leggenda San Domenico donò agli abitanti di Cocullo un suo suo dente e il ferro della mula con cui si spostava, 2 oggetti propizi che riuscirono ad allontanare dal paese il popolo dei Marsi, che venerava la dea pagana Angizia. Secondo gli storici e i biografi, il santo era un esempio di virtù monastiche.

I preparativi per la festa in suo onore a Cocullo cominciano da alcune settimane prima.

Verso i primi di aprile, i serpari vanno alla ricerca dei serpenti, che una volta catturati, vengono registrati e chiusi in un sacco di cotone fino al giorno della processione.

I pellegrini e i visitatori arrivano attraverso il paese intonando diversi riti religiosi.

Dopo la messa viene portata in piazza in processione l'immagine di San Domenico e a mezzogiorno, i ciaralli (termine dialettale per indicare i serpari), si ritrovano intorno all'effige per avvolgerla con i serpenti.

I festeggiamenti per "I Serpari", a Cocullo, sono un mito mondiale.