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In seguito all’accreditamento firmato dalla Regione”, la proprietà della casa di cura Ini, divisione di Canistro, ha pagato “con grande sforzo, irripetibile nel prossimo futuro”, lo stipendio di luglio ai circa 150 dipendenti: ma ora, se non verrà firmato il contratto e, soprattutto, non verranno regolarizzati da parte dell’azienda pubblica i pagamenti maturati nei mesi scorsi, “c’è il rischio - in questa fase le risorse economiche a disposizione dell’azienda sono limitatissime – che si verifichi un altro blocco degli emolumenti e addirittura dell’attività di assistenza e cura, con gravi ripercussioni sui cittadini e sul territorio”.

È il grido di allarme lanciato dalla dirigenza della clinica privata Ini di Canistro.