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Morì per aneurisma che non era stato visto perché la paziente fu sottoposta solo a radiografia.

I fatti risalgono al 2016 quando, secondo la ricostruzione degli inquirenti, la paziente arrivata al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano, venne sottoposta a un esame radiologico ma non fu riscontrato nulla di anomalo. La parte civile sostiene invece che i medici avrebbero dovuto effettuare una Tac con mezzo di contrasto. La Procura della Repubblica, dopo le perizie, ha chiesto l’archiviazione perché non furono riscontrati errori prima e dopo il ricovero della paziente. La parte civile però si era opposta alla richiesta dei pm Andrea Padalino.

Una nuova perizia da parte del pm ha confermato le conclusioni del primo perito e per questo è stato chiesto il proscioglimento per tutti gli indagati, di nuovo impugnato, ma l’opposizione è stata dichiarata inammissibile. Nell’udienza davanti al gup del Tribunale di Avezzano, Maria Proia, è stato quindi definitivamente disposto il non doversi procedere nei confronti dei 56 dipendenti dell’ospedale di Avezzano.