carcere

Serata di inferno quella occorsa al personale di Polizia Penitenziaria in

servizio presso il carcere di Pescara.

Verso le ore 20, infatti, un detenuto tossicodipendente appena giunto in

istituto, per motivi ancora sconosciuti ( probabilmente in preda a crisi

d'astinenza), ha dapprima distrutto la cella nella quale era stato ubicato

salvo poi metterla a fuoco.

Alcuni agenti intervenuti (i pochissimi che in quel momento vi prestavano

servizio), nel tentativo evidente di mettere in sicurezza il detenuto e il

reparto dove era stato allocato, sono rimasti feriti e trasportati in

ospedale.

Al momento si parla di una prognosi di 7 giorni anche se crediamo vi

potrebbero essere complicazioni.

Sull'accaduto intervengono Mauro Nardella e Giuseppe Ferretti

rispettivamente vice segretario  generale Uil PA Polizia Penitenziaria

Abruzzo e componente della segreteria confederale CST Adriatica Gran Sasso

e il  segretario provinciale Uil PA Polizia Penitenziaria Giuseppe Ferretti

i quali, riprendendo denunce di soli pochi giorni fa da loro avanzate sul

tema della carenza di organico, del sovraffollamento carcerario,

dell'elevato numero di tossicodipendenti e di detenuti affetti da

psicopatia, rilanciano l'allarme sulla drammaticità della situazione nella

quale il carcere di Pescara sembra non poterne proprio uscire.

Di ieri inoltre la notizia di un solo psicologo riservato al presidio

tossicodipendente la quale, per sole 35 ore mensili e a tempo determinato,(

pur essendo la stessa messa da marzo scorso, sembrerebbe, nelle condizioni

di rivestirne a tempo indeterminato la dirigenza)  dovrebbe provvedere alle

necessità di centinaia e centinaia di persone.

In sostanza un'autentica utopia amministrativa.

Comunicato a firma di Mauro Nardella (UIL).