ospedale

Pazienti da tre giorni in attesa di un posto letto, per quella che dovrebbe essere l'Osservazione "breve".

Fino a 70 persone in fila dalla mattina alla sera. Disagi, polemiche, proteste. Fatti consueti per il pronto soccorso dell'ospedale di Avezzano.

Medici e infermieri in servizio sono costretti a fare gli straordinari per limitare i disservizi, ma in più occasioni si verificano scene di esasperazione, tanto che alcuni pazienti hanno chiesto l'intervento di carabinieri e polizia. Come accaduto l'estate scorsa a un'infermiera aggredita verbalmente dalla familiare di un paziente in attesa da ore.

Ci sono malati da tre giorni in attesa di un ricovero, sistemati in una stanza dove l'aria è irrespirabile. Per non parlare della sala d'attesa dove le file aumentano col passare delle ore. Tutti sono a conoscenza di quello che accade nel pronto soccorso e ogni volta parliamo delle stesse problematiche. Ma non si fa niente per trovare una soluzione.

Dalla Asl la replica: "Per migliorare le prestazioni del pronto soccorso di Avezzano, occorre ripensare e rivedere gli spazi in cui opera e per tale ragione l'azienda ha focalizzato l'attenzione su questa necessità", ha affermato, a suo tempo, il manager facente funzione, Simonetta Santini. Gli operatori del Pronto Soccorso sono stremati, i turni notturni sono diventati ormai come quelli giornalieri e sono massacrati di lavoro.
I posti letto sono sempre meno per la grande utenza che vi affluisce. Per i bambini è previsto, a livello nazionale, il
rafforzamento dei Pronto Soccorso pediatrici, con interventi in base a specifiche scale di dolore per fasce d’età. E ad Avezzano, speriamo che, "gli spazi" di cui parla la dirigenza, quantomeno vengano rivisti al più presto.