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*Il corpo del “reato” è un ignaro alberello di melo. I “rei” sono gli
ambientalisti che avevano annunciato la piantumazione dell’alberello nel
sito dove la Snam vuole costruire la sua centrale, a Case Pente di Sulmona.*
Per impedire la consumazione del “reato” il Questore dell’Aquila ha emanato
un proprio decreto con cui vieta l’iniziativa – del tutto simbolica e
nonviolenta -  per “motivi di ordine e di sicurezza pubblica”.
 
E’ il secondo divieto in 15 giorni. Solo che questo è ancora più singolare
perché il Coordinamento No Hub del Gas aveva annunciato che avrebbe attuato
la piantumazione di un solo albero e che essa sarebbe stata compiuta da non
più di cinque persone.
 
Ma l’iniziativa non s’ha da fare perché – scrive il Questore – essa
potrebbe richiamare un imprecisato (sic) numero di persone che,
erroneamente convinte di agire in una cornice di legalità, potrebbero
incorrere in violazioni di legge”. Quali siano, però, queste violazioni di
legge non viene detto.
*Una cosa  va invece detta: ad essere contro il dettato della nostra
Costituzione  è proprio il divieto del Questore. L’art. 17, infatti,
sancisce che possono essere vietate solo le riunioni in luogo pubblico. Un
terreno privato, come quello della Snam, è un luogo pubblico? Ma,
soprattutto, il divieto deve essere fondato su “comprovati motivi di
sicurezza e di incolumità pubblica”. Un innocuo alberello di melo ha il
grande potere di mettere a repentaglio la sicurezza e la pubblica
incolumità?*