nardella mauro

Il carcere delle Costarelle conta in assoluto Il maggior numero di detenuti
sottoposti al regime speciale del cosiddetto 41bis ( e non "carcere duro"
come erroneamente, secondo gli scriventi, si identifica questa tipologia di
circuito penitenziario) d'Italia.

-A dirlo  è Mauro Nardella Segretario generale territoriale Uil PA Polizia
Penitenziaria e componente della CST Adriatica Gran Sasso-

Oggi rispetto a qualche anno fa di criminali di elevato spessore ne
troviamo ristretti nel carcere del capoluogo il doppio e con tutto ciò che
ne consegue in termini di carichi di lavoro.

-Sottolinea il dirigente-

In luogo degli 80 "ospitati" nel 2010, infatti,  da qualche tempo a questa
parte a L'Aquila non si scende al di sotto dei 160.
Il tutto a danno di una struttura carceraria che  lo sente tutto il peso di
un così notevole "sovraccarico" di detenuti di questo livello.

-Precisa Nardella-

Con il doppiaggio dei reclusi sono inevitabilmente
raddoppiate le video conferenze; gli ingressi dei familiari impegnati nell'
adempimento del diritto ad avere colloqui; le traduzioni in posti diversi e
i piantonamenti nei luoghi di cura; l'attività amministrativa in tutti gli
uffici.
Ovviamente, stante anche e soprattutto per la grossa responsabilità che ne
deriva nel gestire persone che molto hanno fatto parlare di se nell'ambito
della criminalità nazionale ed internazionale,
questo stato di cose pesa e non poco sulla qualità di vita di tutti gli
operatori penitenziari.
Il tutto  è aggravato dal fatto che in termini di organici
l'amministrazione non ha risposto in maniera proporzionale all'aumento dei
detenuti.

-Continuano il sindacalista-

La Uil chiede quindi, estendendo l'invito a concorrere in questa direzione
al garante dei detenuti Gianmarco Cifaldi, che l'Amministrazione
Penitenziaria si faccia carico della situazione difficile creatasi
provvedendo più che a raddoppiare il personale di Polizia Penitenziaria a
riportare il numero di sottoposti al regime speciale ai valori antecedenti
il 2010.
Ne varrà del mantenimento adeguato degli standard lavorativi e, per quello
che più ci riguarda da vicino, della qualità di vita di tutti gli operatori
penitenziari", c
onclude.

(Comunicato de,l segretario generale territoriale Uil PA Polizia Penitenziaria, Mauro
Nardella - sopra).