reperti romani

SULMONA: PROCESSO X 4 "TOMBAROLI"

- Traffico illecito di reperti archeologici e ricettazione, con queste accuse il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Pescara, Giovanni de Rensis, ha mandato a giudizio quattro dei sette imputati coinvolti nell’inchiesta condotta dal nucleo tutela e patrimonio culturale dell’Aquila e che ha riguardato, su un arco temporale di tre anni, il mercato dei cosiddetti tombaroli. Tre degli imputati che hanno scelto il rito abbreviato e per i quali il processo si aprirà il prossimo 9 settembre, sono sulmonesi, anche se residenti a Popoli, mentre il quarto è residente a Raiano. Le accuse nei loro confronti sono quelle di aver sottratto dai beni dello Stato, monete di età romana-medievale, ceramiche, anelli, medaglie commemorative, fibule, frammenti di statue, pesi di piombo, ghiande missile, pipe in terracotta: un patrimonio economico e di memoria che gli imputati, a vario titolo, non solo avrebbero diseppellito e sottratto, ma anche commercializzato su un mercato nero dell’antiquariato che, ancora oggi, è molto fiorente e remunerativo. L’inchiesta era scattata nell’estate del 2023, quando due di loro, vennero sorpresi sul sito archeologico di Peltuinum a Prati d’Ansidonia dove c’era l’antica città italica dei Vestini (diventata monumento nazionale nel 1902) e poi a Popoli con un metal detector.