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AVEZZANO: LAMENTELE SULLA SANITA'

– Una lettera amara, lucida e profondamente attuale è stata scritta da una cittadina. A scriverla è una donna di 78 anni di Avezzano che racconta in prima persona il disagio vissuto nel sistema sanitario abruzzese. “Ho fatto le analisi nell’ospedale civile di Avezzano da tre settimane, ma le risposte non sono ancora pronte — racconta — ma non solo le mie: in ospedale non hanno i reagenti, i frigoriferi sono pieni di sangue e molte provette vanno all’Aquila per avere i risultati. Molte persone che per età sono esonerate o hanno un ticket basso sono costrette a pagare per poter sapere come curarsi. È una beffa. Noi, di una certa età e con pensioni aumentate di 3 euro — pari al costo di 250 grammi di caffè — e con la salute più cagionevole, dobbiamo spendere i risparmi per poterci curare. Ma la sanità è solo per i ricchi? E i responsabili di questa sanità che fa acqua da tutte le parti? Per risanarla ci trascinano in una vita più breve e di maggiore sofferenza. Prima si muore, e meno costiamo alla sanità abruzzese”.