Cronaca

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ORTONA:PESCATORI DI FRODO

- Tre pescatori subacquei, privi di qualsiasi tipo di autorizzazione, sono stati multati la notte scorsa dalla capitaneria di porto di Ortona
per pesca di ricci di mare in zone vietate e con attrezzature non consentite. Diversi cittadini avevano segnalato presenze sospette, durante la
notte, sul litorale compreso tra Punta Ferruccio e Lido Ricco. A seguito di vari appostamenti in borghese, i militari della guardia
costiera sono riusciti ad individuare dapprima due uomini a terra – risultati poi essere i "pali" della banda - e successivamente un sub, con
luce notturna, in acqua, in attività di pesca. Bottino della serata: due ceste con oltre 1.500 ricci di mare. I tre soggetti, una volta
identificati, sono risultati essere volti noti, e recidivi in tali violazioni, e provenienti da regioni del sud Italia. Le sanzioni, in questo
caso, vista anche la recidiva dei soggetti, ma anche l’ingente quantitativo di ricci prelevato, sono state due, per un importo complessivo di
oltre 17mila euro. I ricci, poiché ancora vivi, sono stati subito rigettati in mare mentre l’attrezzatura da sub, anch’essa sequestrata, sarà
con avviata a confisca definitiva.

l aquila corte appello

S.BENEDETTO DEI MARSI: CASO D'ORAZIO, NUOVO PROCESSO IN APPELLO

- È stata fissata per il 20 settembre prossimo,la prima udienza in Corte d’Assise d’Appello per il caso della morte di Collinzio D’Orazio. Gli
imputati Fabio Sante Mostacci,33 anni, e Mirko Caniglia,32, condannati a 3 anni di carcere dalla Corte d’Assise dell’Aquila per la morte del
51enne originario di San Benedetto dei Marsi, dovranno comparire nuovamente in tribunale, accompagnati dai loro avvocati.I difensori di
Mostacci e Caniglia sostengono che i loro assistiti avessero riaccompagnato D’Orazio nei pressi della sua abitazione,considerando le sue
condizioni. Tuttavia, per i giudici, il 51enne, che soffriva di varie patologie e seguiva una terapia incompatibile con l’alcol, fu abbandonato
dai due imputati ai margini del paese, condizione che portò alla sua morte. D’Orazio fu infatti ritrovato privo di vita nel fiume Giovenco dopo
giorni e giorni di ricerche.

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TERAMO: INDAGATO IMPRENDITORE & C.

- Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della G.d.F. di Teramo ha concluso una complessa e articolata attività di indagine, coordinata
dalla procura della Repubblica teramana, nei confronti di Danilo Iannascoli, noto imprenditore pescarese e di altri soggetti allo stesso
collegati (fra cui il fratello), tutti indagati per reati di bancarotta fraudolenta e altri reati fiscali. In particolare, a Iannascoli viene
ipotizzata l'accusa di aver sottratto circa 16 milioni di euro, sia attraverso l’emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti
sia mediante l’adozione di altri specifici artifizi contabili, dalle casse di due società operanti nel settore della produzione e
commercializzazione di mangimi per animali, portandole successivamente al fallimento. Le somme oggetto di distrazione sarebbero state utilizzate
per milionarie sponsorizzazioni di società sportive dilettantistiche riconducibili al principale indagato e ai suoi familiari e per
l’erogazione di ingenti finanziamenti in favore di una nota società di calcio abruzzese.