tribunale az

A quasi due anni dall’approvazione alla Camera, nell’ottobre del 2015 (come ricorda il Centro Giuridico del Cittadino di Avezzano), l’Italia torna a discutere la legge sulla cittadinanza che riconosce il diritto di essere italiani ai bambini nati o che studiano nel nostro Paese. Mentre le forze politiche si danno battaglia, ci si interroga sul significato dello Ius soli. In Italia, fino ad ora, in base ad una legge del 1992, il diritto di cittadinanza per nascita si basa sullo ius sanguinis: un bambino straniero nato nel nostro Paese è italiano se almeno uno dei genitori è italiano.

Un bambino nato invece da genitori stranieri, anche se partorito sul territorio italiano, può chiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni. Cosa cambierebbe se venisse approvata la legge in discussione al Senato?

Verrebbero introdotti due nuovi diritti:

lo ius soli temperatoprevede che un bambino nato in Italia può avere diritto alla cittadinanza se almeno uno dei due genitori risulta in possesso del permesso di soggiorno lungo.

lo ius cultura e prevede invece che possano chiedere la cittadinanza italiana i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni.