de angelis gabriele 3

di Germana D'Orazio

Il sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis (nell'immagine), annuncia le dimissioni, che formalizzerà nei prossimi giorni e dice: “questa decisione per me è vangelo. Ma c’è un’altra certezza, la città non ha voluto Gianni Di Pangrazio come sindaco. Con questa sentenza non ha perso il sindaco De Angelis, ma ha perso la città”. Ma Avezzano ha voluto una maggioranza consiliare diversa dalla sua. Ancora una volta, caro sindaco, lei si è dimostrato inadatto, inadeguato a ricoprire un ruolo così delicato, ma soprattutto la sorprendiamo ancora arrogante e abituato alle sviolinate di qualche giornaletto di proprio riferimento (non rispondendo pure alle domande che le vengono poste dai giornalisti), ma questo lo sanno tutti; forse lei è come lo struzzo: mette la testa sotto la sabbia, in quanto non è stata questa città a perdere, ma lei, che ha amministrato in questi otto mesi nel peggiore dei modi, senza concludere nulla di concreto, con una maggioranza abusiva (che i cittadini avezzanesi non avevano scelto) e che solo il famigerato presidente Forgillo poteva contemplare e che il TAR e il Consiglio di Stato, hanno sonoramente ribadito come abusiva. Ciò, adesso, è legge, che a lei piaccia o meno. Forse, tale obbrobrio del presidente Forgillo, ha illuso lei e gli incolpevoli consiglieri sostituiti ma anche e soprattutto chi tirava le fila del comune di Avezzano. Inoltre, i ricorrenti (coalizione Di Pangrazio), hanno dovuto pagare le spese legali di tasca propria mentre il comune di Avezzano ha sborsato (per la coalizione De Angelis), a spese dei cittadini, oltre 50 mila Euro (con il beneplacito di alcuni dirigenti che, con la sua elezione, si sentono onnipotenti). Ma questo sarà la Corte dei Conti ad accertarlo così come dovrà accertare le ragioni della presenza continua, strabordante, con annesso ufficio, dell'aquilano Piero Carducci.