avezzano municipio

di Germana D'Orazio

Noi di Telesirio siamo stati facili profeti in merito alla prosecuzione di questa legislatura, al comune di Avezzano, dopo la sentenza del consiglio di stato che ha ribaltato gli equilibri all'interno del consiglio comunale (insomma, "tutti contro tutti"). Il primo cittadino De Angelis, ha ricevuto, in questi giorni, da alcuni suoi consiglieri, un out out affinché non perda la sua connotazione civica; tra questi il vice sindaco Emilio Cipollone, che probabilmente sente odore di una sua prossima impossibilità a restare in carica e critica un eventuale accordo del sindaco con parte del centrodestra, poiché lo stesso De Angelis si era sempre dichiarato, come abbiamo già riportato, sin dalla sua candidatura, civico. Ma ora le cose sono cambiate e gli effetti dell'anatra zoppa dovranno ancora realmente pervenire, per alcuni, ma soprattutto per gli "sponsor" dell'attuale sindaco, che tutto erano meno che "civici" e ai quali, degli interessi di Avezzano, non importerebbe nulla, se non riguardo a qualche posizione per i propri amici. Lo spoil system attuato da De Angelis, subito dopo la sua legittima vittoria verrebbe ridimensionato (ricordiamo il fattaccio del cambio delle serrature agli uffici dell'ex sindaco), come la predominanza anche di alcuni dirigenti, soprattutto di Claudio Paciotti, ritenuto dagli stessi consiglieri di maggioranza il "sindaco ombra" (che sarebbe in odore della revoca di capo di gabinetto), e quella della dirigente Maria Laura Ottavi (che probabilmente sarà richiamata dalla corte dei conti, a rifondere (con altri) le somme pagate dai cittadini avezzanesi, oltre 50 mila Euro, per la difesa dei consiglieri comunali non eletti). A proposito di cifre: per i ricorsi, a differenza di quella che oggi è minoranza, la coalizione Di Pangrazio, le ha sborsate dalla propria tasca. Se ci dovesse essere (o se non ci fosse) l'accordo per il prosieguo della legislatura, così come sembra, con il patto sottoscritto dal sindaco, oggi, con Forza Italia e con l'UDC, l'aquilano, dottor Piero Carducci, dovrà fare le valigie e svernare in qualche altro ente pubblico.