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cinquestelle fotoMetanodotto Larino Chieti, ennesima opera contro gli abruzzesi. D’Alfonso NON perda tempo, il metanodotto può essere fermato!

IL PROGETTO: Presentato dalla Società Gasdotti Italia un anno fa,  Il Metanodotto “Larino-Chieti” attraverserà due regioni (Abruzzo e Molise) conivolgendo 3 province (Chieti, Pescara e Campobasso) e 26 comuni (In Abruzzo: Cupello, Furci, Monteodorisio, Scerni, Pollutri, Casalbordino, Paglieta, Lanciano, Castel Frentano, Orsogna, Poggiofiorito, Filetto, Casacanditella, Bucchianico, Casalincontrada, Chieti, Cepagatti, Rosciano, Pianella. In Molise:  Larino, Guglionesi, Montecilfone, Palata, Montenero di Bisaccia, Tavenna, Mafalda) per una linea lunga 113,7 KM.

La linea, sarà in gran parte parallela al già contestato “Elettrodotto Villanova-Gissi”.

L’opera connetterà tracciati già in funzione e si pone l’ulteriore obiettivo di connettere siti di stoccaggio già esistenti con altri in fase di progettazione, come ad esempio l’impianto in progetto “Poggiofiorito” in San Martino sulla Marrucina della Gas Plus o quello di S.Benedetto del Tronto a Nord e quello di Cupello a Sud. Il valore complessivo dell’investimento, che parte nel 2015 per finire nel 2021, è di 120 milioni di euro.  

Il procedimento autorizzativo è in fase di valutazione d’impatto ambientale, il progetto verrà discusso in sede di Comitato CCR-VIA il prossimo 15 dicembre. Diversi comuni, associazioni e gruppi politici hanno presentato osservazioni di parere negativo al progetto. (rispettivamente comuni di Bucchianico, Lanciano, Paglieta, Casacanditella, Castelfrentano, Orsogna, il gruppo consiliare M5S di Bucchianico, il comitato No Stoccaggio Gas Poggiofiorito e il Forum H2O).

PERCHE IL M5S E’ CONTRARIO ALL’OPERA?

“L’opera progettata sfiora numerosi centri abitati e nuclei abitati” commenta Sara Marcozzi “nonostante la scelta progettuale sia a norma di legge, riteniamo utile evitare la localizzazione del tracciato nella distanza minima consentita. L’esplosione del Gasdotto di Mutignano a Pineto dello scorso 5 marzo 2015 sembra non aver insegnato nulla alla classe dirigente di questo Paese” continua il Consigliere “cosa sarebbe accaduto se l’esplosione fosse avvenuta in un punto dalla densità abitativa più elevata?”.

E’ doveroso ricordare che lo scoppio avvenne a causa del cedimento della condotta e di un traliccio dell'alta tensione in prossimità della condotta stessa. L’innesco del gas rilasciato produsse un’esplosione che lambì alcune abitazioni, provocando gravi danni e il ferimento di undici persone che vivevano in prossimità della condotta.

Il tracciato in progetto interseca in numerosi punti il realizzando elettrodotto o altri già esistenti “l’effetto domina come già dimostrato da numerosi studi sarebbe pericolosissimo con eventuali conseguenze distruttive”.

Altro punto critico dell’opera è il passaggio in numero aree franose come il passaggio a ridossi dei Calanchi in Bucchianico, “ho depositato numerosi osservazioni al Comitato VIA” commenta Alfredo Mantini, Consigliere Comunale M5S a Bucchianico, “stiamo mettendo a serio rischio l’incolumità delle persone, tutti conoscono la fragilità del territorio”.

Il progetto si inserisce nello schema già analizzato della deriva petrolifera e mineraria che questo Governo sembra voler destinare a Regione Abruzzo. Il metanodotto potrebbe essere strettamente correlato agli impianti di stoccaggio previsti in San Benedetto del Tronto e Poggiofiorito. Il M5S aveva depositato e fatto approvare due risoluzioni che hanno attivato ricorsi al TAR contro tali opere.

“Il Presidente D’Alfonso, in questa fase ancora progettuale non ha scuse, la politica attraverso i tecnici che ha nominato in CCR-VIA tuteli il territorio dalle opere inutili che stanno invadendo la nostra Regione. Si tratta di opere utili solo ai gestori degli impianti e non ai cittadini” commenta Sara Marcozzi “oltre le dichiarazioni sulla stampa e le leggi manifesto, mi aspetto che questa Giunta faccia tutto quanto in proprio possesso per bloccare questa opera inutile”.


d alfonso luciano 230214 rep 01FOSSA DI POMO, LA REGIONE SOLLECITA DI NUOVO IL GOVERNO

Con una nota inviata oggi il Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso e l’assessore regionale alle politiche della pesca Dino Pepe sollecitano il Governo – attraverso il Sottosegretario Sandro Gozi – e in particolare il Ministro della pesca Maurizio Martina a modificare l’articolo 6 del Decreto Ministeriale del 3 luglio scorso intitolato “Arresto temporaneo obbligatorio delle unità autorizzate all’esercizio della pesca con il sistema strascico – annualità 2015”.

Il 26 novembre l’associazione Armatori del Medio Adriatico, nel segnalare e documentare le gravi difficoltà delle marinerie interessate, ha rappresentato gli effetti negativi del decreto, che si sostanziano in un sensibile ridimensionamento dei quantitativi di pescato e nella riduzione di specie bersaglio, tra cui quelle più pregiate. L’associazione proponeva quindi una revisione dei termini del divieto, anticipando soluzioni da praticare, per ora, in forma volontaria, che potrebbero confluire nel tempo in un vero e proprio piano di gestione capace di determinare, ai fini della tutela degli stock ittici e delle opportunità riproduttive nell’area, effetti durevoli con il concorso responsabile degli stessi operatori.

Già il 27 luglio scorso – ricorda Pepe – con una nota indirizzata al Sottosegretario alla pesca, Giuseppe Castiglione, avevamo segnalato le criticità per la marineria abruzzese (condivise anche da una parte della marineria marchigiana) derivanti dal prolungato divieto di pesca imposto per l’area della Fossa di Pomo. Ora torniamo a sottolineare il problema: abbiamo spiegato che ‘ove dovesse permanere un divieto di pesca obiettivamente afflittivo per la categoria, aggravato da incomprensibili deroghe per chi esercita tipologie di prelievo che mettono seriamente a rischio i riproduttori, potrebbero determinarsi, con l’accentuazione di uno stato di crisi già oggi grave, sia ragioni di contenzioso non infondato che incresciosi disordini.Il tema è serio e delicato e merita certamente uno sforzo (politico e tecnico) di approfondimento concludente e risolutivo’. Su questi aspetti – conclude l’assessore – abbiamo una piena sintonia con le Regioni Marche e Molise, con le quali abbiamo deciso sin dall’inizio di muoverci in sinergia”.