Politica

castel di sangro

Regione, Comune di Castel di Sangro e società TUA Sp.A, questa mattina, 27 settembre, a Pescara, nella sede della Presidenza, in Piazza Unione, hanno sottoscritto un accordo di programma per definire l’assetto territoriale delle aree dismesse della ex stazione Sangritana di Castel di Sangro.

L’intesa riguarda soprattutto la pianificazione urbanistica e infrastrutturale. Da questo esempio virtuoso di collaborazione interistituzionale tra Enti si prevede che TUA possa beneficiare di un ricavo economico pari a circa 4 milioni di euro.

Ad apporre la firma sull’intesa sono stati il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, il presidente di TUA Spa Gianfranco Giuliante ed il sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso.

pettinari domenico

 

Regione bocciata dal Ministero della Salute, troppi ritardi. Infatti, in nove mesi, del riordino della sanità in Abruzzo, promesso e sbandierato dal centro destra, non c’è traccia. La notizia, che apprendiamo dalla stampa, mette nero su bianco il fallimento totale della gestione della sanità abruzzese. Centro sinistra e centro destra si alternano alla guida di Regione Abruzzo ma per i cittadini abruzzesi è sempre la stessa minestra. Una minestra amara che vede la sanità completamente allo sbando e con ritardi non più tollerabili neanche dagli uffici tecnici del Ministero”. Il commento arriva dal Vice Presidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari (sopra), che incalza “l’operato dell’Assessore Nicoletta Verì è stato bocciato. I ritardi nella stesura del piano sanitario hanno un peso grandissimo sulla quotidianità degli abruzzesi, basta pensare a quelle deroghe al decreto Lorenzin, che il M5S ha faticosamente ottenuto, sugli ospedali di Popoli e Penne. Deroghe che potrebbero scadere prima che arrivi il riordino della Regione e che quindi annullerebbero la possibilità di salvare quegli ospedali delle aree interne che sono fondamentali per il servizio sanitario abruzzese. Non è più tempo di aspettare, la Giunta si impegna solo su questioni di partito lasciando allo sbando gli abruzzesi”.