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A quanto pare anche all’Ater di Chieti a far finire sotto accusa, a vario titolo, tre dirigenti sono stati anni di scontrini fiscali per spese personali gonfiate e rimborsate. La Procura ipotizza il peculato per oltre 1 milioni di euro, mentre i tre indagati sono l’ex commissario Marcello Lancia, l’ex direttore Domenico Recchione e il dirigente, ancora in servizio, Giulio Marchioli. A dir poco imbarazzante i documenti che stanno finendo nel faldone dell’inchiesta affidata a Giuseppe Falasca: hotel rimborsati anche a donne non facenti parte dello staff Ater, cene in locali costosi di mezza Italia, convegni fuori regione a cui i tre non avrebbero mai preso parte se non per poche ore a fronte di tre, quattro giorni di soggiorno. Tutto questo mentre il patrimonio degli alloggi popolari di Chieti cadeva a pezzi tra lavori mai ultimati e cantieri mai avviati. Passaggio chiave dell’inchiesta quello riguardante l’ipotesi che i tre abbiano negli anni provveduto anche a gonfiare i propri stipendi. I fatti contestati si sarebbero consumati nel periodo che va dal maggio 2010 ad oggi. L’inchiesta non si ferma qui.