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Una proficua collaborazione è stata attivata tra il Coordinamento Territoriale per l’Ambiente (CTA) di Guardiagrele, del Corpo Forestale dello Stato, il Parco Nazionale della Majella, le guardie giurate del Wwf e altri volontari del Wwf stesso e delle associazioni Pro Natura e Salviamo l’Orso finalizzata a contrastare fenomeni di bracconaggio nell’area protetta.Sotto la supervisione di agenti della Forestale e di dipendenti del Parco sono stati organizzati gruppi misti che hanno battuto a tappeto il territorio. Per questa prima occasione è stata scelta una fascia montana tra Caramanico Terme e San Valentino in Abruzzo Citeriore, alla ricerca soprattutto dei lacci che i bracconieri piazzano in punti strategici per catturare fauna selvatica, in particolare cinghiali, con modalità che sono vietate. Nell’area ispezionata, frequentata  anche da cervi e caprioli, è stata tra l’altro recentemente confermata la presenza dell’orso marsicano, specie a rischio di estinzione e simbolo dell’Abruzzo.