Cronaca

li calzi santino 151012 rep 04Raffaele Cantone a favore della legalizzazione della droga

il COISP “Siamo scioccati che parli così come padre e magistrato

Non servirebbe a nulla, è solo una resa dello Stato”

La legalizzazione della droga non servirebbe assolutamente a nulla per combattere la criminalità, sarebbe solo un modo per mascherare l’ennesima resa dello Stato. Siamo veramente e profondamente Amareggiati dalle dichiarazioni di Raffaele Cantone a proposito della legalizzazione della droga.

Lo siamo una volta di più perché dice di farle nelle sue vesti di padre, senza contare il fatto che è un magistrato e che occupa un ruolo di altissima responsabilità istituzionale, che non dovrebbe consentirgli di indulgere a proposte che, di fatto, porterebbero lo Stato ad ‘aprire’ per debolezza e per convenienza a compromessi dannosi per la salute pubblica”.

Eppure se ci fermassimo a ragionare solamente in termini di convenienza, potremmo ritenerci soddisfatti, dice il Co.I.S.P. Sindacato Indipendente di Polizia, ci sarebbe meno da lavorare, giorni/mesi in meno passati a seguire le piste della droga,  meno notti insonni a seguire i “pusher”;  invece dopo le dichiarazioni di Raffaele Cantone, a capo dell’Autorità Anticorruzione, che ha detto di aver cambiato posizione rispetto alla proposta di legalizzare le droghe leggere e di essere ora a favore, soprattutto nelle sue vesti di padre, andiamo controcorrente e diciamo che “legalizzare le cosiddette droghe leggere –continua il COISP - non darebbe alcun serio colpo all’economia della criminalità che guadagna le cifre più consistenti con le sostanze cosiddette pesanti, e che comunque manterrebbe praticamente intatto il suo mercato illegale anche di cannabinoidi considerato che li venderebbe a prezzi inferiori e senza alcuna restrizione. Inutile dire che il solo ed unico risultato reale che si otterrebbe con la legalizzazione sarebbe di alleggerire un po’ il lavoro di procure e tribunali, che oggi combattono, o dovrebbero combattere senza sosta lo spaccio.

Ed è altrettanto inutile sottolineare quanto ciò sia vergognoso, proprio come ogni indulto, ogni svuota carceri, ogni altro folle provvedimento che per alleggerire il carico di lavoro di un sistema ingolfato, inefficiente e senza mezzi, non fa che arretrare nelle sue responsabilità, nel suo ruolo, nella sua credibilità”.

Da ultimo - conclude il COISP -, visto che siamo Poliziotti e molti di noi anche padri, non possiamo che tornare a rilevare quanto certe dichiarazioni abbiano il brutto tanfo di una sorta di incertezza e di una specie di timore di essere inadeguati rispetto al proprio ruolo genitoriale. Se il fenomeno dell’uso delle droghe leggere è sempre più diffuso fra i giovanissimi, ciò dovrebbe indurre una seria riflessione sulla capacità di educare in un certo modo i propri figli e di fornirgli determinati ‘mezzi’ per affrontare una realtà sempre più complessa e subdola, non cadere nel solito tranello di dover considerare come ‘normale’ una cosa che è sbagliata e che non dovrebbe trovare spazio in un contesto sano e sicuro. Non è che se una cosa sbagliata è molto diffusa allora diventa giusta.

Sbagliata è e sbagliata resta. E l’unica vera risposta dovrebbe essere combatterla con sempre maggiore determinazione”.

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teramo mare

L'Anas comunica che da lunedì prossimo, 22 agosto, saranno eseguite le opere di manutenzione ordinaria per il ripristino delle barriere laterali che hanno subito incidenti in vari tratti della strada Teramo-mare. La viabilità in corrispondenza del cantiere sarà consentita sulla corsia libera (marcia o sorpasso) fino al completamento dei lavori, previsto per il 30 settembre. 

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Comunicato Stampa

- 20 Agosto 2016-

Confagricoltura L’Aquila: L’ordinaria follia della depurazione delle acque in Abruzzo

La politica che pensa a se stessa e non decide è contro i cittadini, le imprese e contro l’economia abruzzese. La questione della depurazione delle acque lungo la costa che ha danneggiato notevolmente la stagione turistica estiva ora rischia di danneggiare anche l’economia agricola del Fucino. Una nuova ordinanza del Vice-Sindaco di Avezzano impedisce agli agricoltori di utilizzare le acque a scopi irrigui per un inquinamento batteriologico. Nessun accertamento viene fatto sull’effettiva pericolosità delle componenti inquinanti sulla salute umana, si chiude e basta. “Decisioni burocratiche da parte di un Sindaco burocrate che, per carità di patria, non firma l’Ordinanza delegando il suo Vice” tuona Fabrizio Lobene Presidente di Confagricoltura L’Aquila e rappresentante dell’Azienda Agricola F.lli Cambise che, con i suoi 160 dipendenti, è una delle più grandi esistenti nel Fucino “il provvedimento ordina all’ARAP, al CAM e al Consorzio di Bonifica di eliminare la situazione di accertato inquinamento. Come dire che il Sindaco ed il Vice Sindaco di Avezzano ordinano a se stessi di agire visto che sono (come riporta il sito internet del Consorzio Acquedottistico) rispettivamente Presidente e Consigliere al Consiglio di sorveglianza del CAM cioè l’organo politico che dovrebbe sorvegliare l’operato del Consiglio di Gestione anche in ordine all’iter procedurale per le competenze sulla gestione del depuratore del Nucleo Industriale”: Questo è l’aspetto grave di questa burocratica ordinanza, si interviene tardi e con divieti al posto di agire, su problemi conosciuti e annosi, per far funzionare le cose. “ma il sindaco di Avezzano è lo stesso che il 28 marzo 2014 negò agli agricoltori piazza della Repubblica e non si fece vedere alla manifestazione di protesta che mobilitò oltre 300 agricoltori e 100 trattori per dire basta all’inquinamento delle acque nel Fucino e che chiedevano l’apertura del depuratore che avrebbe servito (male) la sua città” conclude con l’amaro in bocca il Presidente Lobene.

Gli agricoltori ora si affidano all’azione del Consorzio di Bonifica che dovrebbe tutelare gli interessi dei consorziati magari chiedendo un parere legale all’Avvocato Oddi, appena nominato consulente legale del Presidente, sulle azioni di responsabilità da esercitare nei confronti di tutti gli amministratori pubblici, e sono tanti e in tanti Enti che, a causa della loro inerzia, stanno causando danni enormi all’ambiente, all’immagine del Fucino e agli agricoltori.

 

Stefano Fabrizi

Direttore