Cronaca

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La mamma del piccolo Francesco Pio è accusata di abbandono di minore. Papà e nonno, rispettivamente Virgilio e Cristoforo Spinelli, devono rispondere invece di concorso in omicidio colposo. Diciannove i testimoni ascoltati oggi, dalla Corte d’Assise, a Chieti. L’avvocato della difesa, Luca Sarodi, ha chiamato a deporre anche alcuni familiari di Francesco Pio. Sono stati ascoltati, inoltre, il conducente del treno, il capotreno, il commissario della polizia ferroviaria Davide Zaccone, che ha diretto le indagini, tecnici ed altri inquirenti. Al centro delle testimonianze, le presunte responsabilità degli imputati in merito alla mancata vigilanza del bambino e la scarsa cura dei luoghi, legata alla presenza di un buco lungo la recinzione che affaccia sulla ferrovia e attraverso il quale sarebbe passato il bambino prima di essere investito. La Corte d’Assise, presieduta da Geremia Spiniello, ha aggiornato l’udienza al prossimo 11 luglio.

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Il ponte di legno sul fiume sta marcendo. Atti vandalici, ma anche incuria hanno costretto il Comune a chiudere per motivi di sicurezza l’unico ponte ciclo pedonale che attraversa il fiume, ma le recinzioni sono state già divelte numerose volte.

Spesso ci si scaglia verso chi amministra le nostre città per la loro disattenzione nel gestire il bene comune. Molte volte, però, bisognerebbe farsi un esame di coscienza e chiedersi quanto senso civico abbiamo noi. Caso emblematico il ponte ciclo pedonale sul fiume Pescara, a ridosso del cosiddetto ponte Capacchietti. La scorsa estate il sindaco Alessandrini, con una specifica ordinanza, stabilì la chiusura in attesa dei lavori, di competenza provinciale. Intanto, atti vandalici hanno distrutto recinzioni e bruciato pedane di legno: un inno all'inciviltà che non aiuta il vivere civile. 

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Ancora in azione i vandali notturni alla piscina comunale dell'Acquaviva. E' successo la scorsa notte, per l'ennesima volta e anche se non siamo di fronte ai guasti dell'assalto di qualche mese fa, quando i ladri fecero ricorso ai picconi per smurare una cassaforte, anche stavolta gli sconosciuti hanno fatto scorribanda impunita. Sono state forzate forzate le macchinette distributrici di bevande, per mirare alle cassette del denaro raccolto. I danni sono ingenti.