Cronaca

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SULMONA: PROTESTANO I DETENUTI

- Sbattono le pentole contro le sbarre per protesta. Sono i detenuti del carcere di Sulmona, che contestano così, da questa mattina, la riduzione delle ore riservate al contatto telefonico con i congiunti. I reclusi, durante la pandemia, avevano la possibilità di telefonare più assiduamente, anche con videochiamate. La cessazione formale dello stato di emergenza ha ora ripristinato di fatto la possibilità di contattare i congiunti solo due volte al mese, e quindi si è generato un clima di malcontento nella popolazione carceraria.

carabinieri nas

MARSICA: CONTOLLI NAS

- Controlli dei carabinieri del Nucleo antisofisticazioni nelle macellerie della Marsica. In due macellerie etniche sono state riscontrate carenze igienico sanitarie.
In un caso il Nas ha trovato esposti in vendita prodotti non alimentari tra cui pentolame e calzature e circa 100 kg. di merce scaduta, per lo più legumi e spezie, e non tracciata (vegetali in salamoia) per la quale la Asl ne ha disposto la distruzione. Nel secondo caso, oltre a carenze nell’attuazione delle procedure di autocontrollo e alla mancata formazione del personale, è stata rinvenuta la presenza di circa 13 kg. di cibo e materie prime sfuse prive di indicazioni di tracciabilità che hanno portato la Asl competente ad adottare un provvedimento di sospensione dell’attività e distruzione degli alimenti

teramo ospedale

TERAMO: INDAGATI 12 MEDICI

- Sono dovuti passare 5 giorni dal primo intervento per l’asportazione di un rene, in seguito al quale erano iniziati dolori fortissimi, per sottoporlo a una Tac e scoprire così che bisognava intervenire di nuovo chirurgicamente. Dopodiché, però, l’agonia non è terminata e nei giorni successivi si sono resi necessari altri interventi ancora ed esami in anestesia per una grave infezione dovuta ad una peritonite su un paziente già compromesso da una pregressa patologia, anche se arrivato in ospedale al momento del ricovero, lo scorso 11 aprile, l'uomo appariva in buone condizioni. È stata l’autopsia eseguita ieri dall’anatomopatologo Cristian D’Ovidio, a confermare che il 66enne teramano Fernando D’Ostilio sarebbe deceduto in seguito a un’infezione. Un’insufficienza multiorgano da shock settico le cui cause, ora, dovranno essere valutate alla luce della tempestività con cui sono state curate fino al momento del decesso, avvenuto il 30 maggio. Dodici sono i medici indagati per omicidio colposo, in questa fase come atto dovuto per permettere di effettuare l’esame irripetibile. A far scattare l’inchiesta della magistratura è stato un esposto presentato alle forze dell’ordine all’indomani del decesso del 66enne da parte dei suoi familiari, che ha portato all’immediato sequestro della cartella clinica.