Cronaca

 

cappadocia camporotondo

MARSICA: CASE VUOTE

- Secondo i dati Istat il Comune con il tasso di abitazioni vuote più alte si trova proprio nella provincia dell’Aquila e specificatamente nella Marsica. A Cappadocia su 3.589 case censite soltanto 359 sono aperte. Ci sono poi i comuni a vocazione turistica come Tagliacozzo dove su 9.249 solo 2.946 vengono occupate stabilmente, mentre le altre 6.303 sono chiuse o aperte solo alcuni mesi, ma anche Ovindoli che conta 4.040 case, in 3.410 la maggior parte dell’anno, o tutto, sono chiuse. Ad Avezzano invece ben 16.747 su un totale di 22.218 abitazioni censite sono abitate e soltanto 5.471 sono vuote nella maggior parte dell’anno.

carabinieri cinque

PESCARA: FINTO MECCANICO

- Gli agenti della Squadra Volante, nei pressi dell’area di risulta hanno notato un uomo aggirarsi con fare sospetto tra le auto in sosta, in tuta da meccanico e con un seghetto elettrico. L’uomo, alla vista della pattuglia, si è avvicinato rapidamente ad una vettura dove a bordo era presente un’altra persona, tentando di eludere il controllo. I due, un 45enne ed un 33enne entrambi originari della provincia di Napoli, con svariati precedenti di polizia, sono stati denunciati per possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli. Con molta probabilità i denunciati stavano cercando di sottrarre componenti per auto, in tuta da meccanico probabilmente per passare inosservato.

latte

ABRUZZO: AGRICOLTORI IN GRAVI DIFFICOLTA'

- Stalle al collasso in Abruzzo: dopo il Covid e la guerra in Ucraina, per i pastori abruzzesi arriva la mazzata del dimezzamento dei fondi comunitari che sono stati finora l’ancora di salvezza di un settore in via d’estinzione a causa dei costi di gestione elevatissimi. La decurtazione dei contributi del 40% a livello europeo (la cosiddetta politica agricola comunitaria, anche conosciuta come Pac) era stata già evidenziata da Coldiretti alla Regione Abruzzo che, nel frattempo, ha provveduto a proporre una serie di interventi “compensativi” che andranno a ridurre il divario del 20%. Ma non basta. In ballo c’è il futuro di un settore tradizionale e importantissimo per l’economia, il turismo e l’ambiente regionale che conta circa mille pastori per un totale di 200mila capi tra ovini e caprini.