Cronaca

 

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Coronavirus: Abruzzo, dati aggiornati al 25 aprile. Casi positivi a 2832

(REGFLASH) Pescara, 25 apr. - In Abruzzo, dall’inizio dell’emergenza, sono stati registrati 2832 casi positivi al Covid 19, diagnosticati dai test eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo e dall’Università di Chieti.

Rispetto a ieri si registra un aumento di 29 casi su un totale di 1749 tamponi analizzati (1.6 per cento di positivi sul totale). Nella giornata di ieri (24 aprile) i positivi erano stati 18 su un totale di 1732 tamponi analizzati (1 per cento).

323 pazienti (-4 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (41 in provincia dell’Aquila, 100 in provincia di Chieti, 135 in provincia di Pescara e 47 in provincia di Teramo), 26 (-2 rispetto rispetto a ieri) in terapia intensiva (7 in provincia dell’Aquila, 5 in provincia di Chieti, 7 in provincia di Pescara e 7 in provincia di Teramo), mentre gli altri 1712 (-12 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl (120 in provincia dell’Aquila, 470 in provincia di Chieti, 809 in provincia di Pescara e 313 in provincia di Teramo).

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 293 pazienti deceduti (+7 rispetto a ieri): i nuovi decessi (alcuni dei quali avvenuti nei giorni scorsi, ma la cui positività al virus è arrivata nelle ultime 24 ore) riguardano un 86enne di San Salvo, una 89enne di Cappelle sul Tavo, un 85enne di Civitaquana, una 97enne e una 66enne di Montesilvano, un 60enne di Scafa e una 86enne di Pescara (spetterà in ogni caso all’Istituto Superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus, in quanto si tratta di persone che potrebbero già essere state affette da patologie pregresse); 478 guariti (+40 rispetto a ieri, di cui 178 che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici e 300 che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 33624 test, di cui 27991 sono risultati negativi.

La differenza tra il numero dei test eseguiti e gli esiti, è legato al fatto che più test vengono effettuati sullo stesso paziente. Nel totale viene considerato anche il numero degli esami presi in carico e tuttora in corso.

Del totale dei casi positivi, 240 si riferiscono alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 706 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 1253 alla Asl di Pescara e 633 alla Asl di Teramo.

I 29 casi di oggi si riferiscono 1 alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 16 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 10 alla Asl di Pescara e 2 alla Asl di Teramo

Il dato riguarda la presa in carico dei pazienti e non coincide necessariamente con la loro residenza anagrafica, in quanto ci sono pazienti residenti in una provincia che sono in cura in una diversa Asl provinciale. Inoltre, per ragioni cliniche, ci sono pazienti che sono stati trasferiti da un ospedale all’altro, anche in presidi di Asl differenti.

Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale alla Sanità. (REGFLASH) FRAFLA 20042

 

Avezzano carabinieri rep 05Carabinieri: Presi quattro ladri di appartamento

Nel corso della mattinata odierna, i militari della Compagnia Carabinieri di Avezzano hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 4 persone (1 in carcere, 2 ai domiciliari ed 1 sottoposto all’obbligo di dimora), emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di l’Aquila su richiesta del Procuratore della Repubblica di L’Aquila, dott.ssa Roberta D’Avolio che ha coordinato le indagini condotte dai Carabinieri di Rocca di Mezzo ed Avezzano. Tutti sono ritenuti responsabili della violazione di cui agli artt.81, 110, 624 bis e 625 c.p. (furto in abitazione aggravato e continuato).

Nel corso delle indagini, sono stati raccolti importanti elementi di reità a carico dei quattro soggetti colpiti dal provvedimento, tre marocchini ed un italiano, che con la complicità di una donna italiana indagata a piede libero, durante la notte del 3 novembre 2018, si sarebbero resi responsabili del furto in ben tre abitazioni ubicate in località “I Cerri” del Comune di Rocca di Mezzo fuggendo poi con la refurtiva (elettrodomestici, TV, monili in oro ed piccole somme di denaro) a bordo un’autovettura, anch’essa rubata in quella località, che successivamente veniva abbandonata in un canale del Fucino nel Comune di Ortucchio.

Le attività investigative svolte dai Carabinieri hanno consentito di fornire al Magistrato inquirente un quadro accusatorio dettagliato e sostenuto da inconfutabili riscontri oggettivi.

Avezzano, 25 aprile 2020

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COMUNICAZIONE

SINDACO PIANO D’ORTA:

L’ORDINANZA DEL SINDACO RITARDA ANCORA LA BONIFICA

Il TAR Abruzzo, sede di Pescara (n. 00087/2020 REG.PROV.CAU, n. 00062/2018 REG.RIC.) ha sospeso l’ordinanza adottata dal Sindaco del Comune di Bolognano Guido Di Bartolomeo con la quale era stata ordinata alla proprietaria dei terreni (Moligean srl) la demolizione e messa in sicurezza degli edifici del ex polo chimico della Montecatini a Piano d’Orta di Bolognano.

Già a marzo il Presidente del TAR aveva sospeso l’ordinanza contingibile ed urgente invitando il Sindaco Di Bartolomeo a relazionare su eventuali pericoli imminenti per la popolazione.

Dopo l’udienza del 22 aprile 2020 il TAR ha confermato il provvedimento cautelare e nuovamente invitato il Comune di Bolognano a riesaminare la questione.

L’ordinanza del Sindaco del Comune di Bolognano arriva dopo un duplice sollecito del Ministero dell’Ambiente a disporre, a spese della proprietaria dei terreni, la demolizione dei fabbricati.

Contro gli atti del Ministero e del Comune è insorta la società proprietaria dell’area chiedendo il loro annullamento per illegittimità.

Dopo il primo invito del Ministero, l’allora Sindaco del Comune di Bolognano Silvina Sarra si era più volte dichiarata scettica sulla correttezza di una eventuale ordinanza comunale nei confronti della proprietaria dei terreni.

Antonio Di Marco- «Già nel 2015, durante la mia presidenza, la Provincia di Pescara ha individuato EDISON come responsabile dell’inquinamento del SIN di Piano d’Orta.

Spiace constatare come il Ministero dell’Ambiente  non abbia compreso che con l’ordinanza provinciale adottata sotto la mia presidenza nel 2015, Edison è tenuta a sistemare anche gli edifici industriali!

Sono questi atti, del Ministero e dell’attuale Sindaco del Comune di Bolognano, che finiscono per rallentare la bonifica!

Questa ordinanza del TAR Abruzzo conferma i forti dubbi che avevo espresso lo scorso dicembre all’indomani dell’ordinanza del Sindaco di Bolognano e ribadito a gennaio durante la mia audizione presso la Commissione d’Inchiesta sul “Sito di interesse Nazionale di Bussi sul Tirino - Tutela della salute dei cittadini, bonifica e reindustrializzazione” a Palazzo dell'Emiciclo a L’Aquila: l’ordinanzadi abbattimento degli edifici produttivi della ex Montecatiniemessa dal sindaco di Bolognano lascia davvero perplessi poiché, curiosamente e stranamente, non è notificata alla Edison, soggetto ritenuto responsabile della contaminazione dell’area, ma alla proprietaria dei terreni!

Guido Di Bartolomeo è l’unico sindaco in Italia che agevola la Edison, società già riconosciuta dal Consiglio di Stato responsabile dell'inquinamento ambientale del sito di Bussi sul Tirino.

Inoltre, solo a Bolognano si assiste, purtroppo, ad un’ordinanza del sindaco di abbattimento di questi edifici storici, quando le più importanti associazioni di salvaguardia del patrimonio archeologico, come Italia Nostra, hanno ripetutamente invitato gli amministratori a salvaguardarli.

Da Presidente della Provincia di Pescara ho sempre ritenuto che l’archeologia industriale – una volta decontaminata da possibili scorie inquinanti – costituisse un patrimonio culturale, turistico e sociale per le generazioni future.

Come per Bussi, anche per Piano D’Orta, si continua a confermare l’ottimo lavoro condotto dalla Polizia Provinciale, che ha portato all’individuazione di Edison quale soggetto inquinatore, dall'avvocato Carlo Pirozzolo, già segretario generale della Provincia di Pescara e dall'avvocato Matteo Di Tonno, allora consulente legale dell’Ente».

f.to Antonio Di Marco