Cronaca

abruzzo provincieCoronavirus: Abruzzo, dati aggiornati all’11 aprile. Casi positivi a 2120

(REGFLASH) Pescara, 11 apr. - In Abruzzo, dall’inizio dell’emergenza, sono stati registrati 2120 casi positivi al Covid 19, diagnosticati dai test eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, anche attraverso l’Istituto Zooprofilattico di Teramo e l’Università di Chieti.

Rispetto a ieri si registra un aumento di 106 casi, su un totale di 1101 tamponi (9.6 per cento di positivi sul totale). Nella giornata di ieri (10 aprile) i positivi erano stati 83 su un totale di 833 tamponi analizzati (10 per cento).

315 pazienti sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (49 in provincia dell’Aquila, 91 in provincia di Chieti, 95 in provincia di Pescara e 80 in provincia di Teramo), 54 in terapia intensiva (14 in provincia dell’Aquila, 11 in provincia di Chieti, 19 in provincia di Pescara e 10 in provincia di Teramo), mentre gli altri 1355 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl (121 in provincia dell’Aquila, 258 in provincia di Chieti, 568 in provincia di Pescara e 408 in provincia di Teramo).

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 206 pazienti deceduti: i nuovi decessi (alcuni dei quali avvenuti nei giorni scorsi, ma la cui positività al virus è arrivata oggi) riguardano una 80enne di Atri, un 78enne di Giulianova, un 65enne di Teramo, un 85enne di Spoltore, una 96enne di Montesilvano, un 66enne di Chieti, una 88enne di Roccaspinalveti, un 70enne di Manoppello (spetterà in ogni caso all’Istituto Superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus, in quanto si tratta di persone che potrebbero già essere state affette da patologie pregresse); 190 guariti (di cui 157 che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici e 33 che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 19441 test, di cui 12858 sono risultati negativi.

La differenza tra il numero dei test eseguiti e gli esiti, è legato al fatto che più test vengono effettuati sullo stesso paziente. Nel totale viene considerato anche il numero degli esami presi in carico e tuttora in corso.

Del totale dei casi positivi, 218 si riferiscono alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 441 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 869 alla Asl di Pescara e 592 alla Asl di Teramo.

Dei 106 casi positivi al Covid 19 registrati oggi, 5 fanno riferimento alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 48 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 33 alla Asl di Pescara e 20 alla Asl di Teramo.

Il dato riguarda la presa in carico dei pazienti e non coincide necessariamente con la loro residenza anagrafica, in quanto ci sono pazienti residenti in una provincia che sono in cura in una diversa Asl provinciale. Inoltre, per ragioni cliniche, ci sono pazienti che sono stati trasferiti da un ospedale all’altro, anche in presidi di Asl differenti.

Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute dell’Assessorato regionale alla Sanità. (REGFLASH) FRAFLA 200411

soccorso alpino recupero

 

Comunicato stampa dell’11 aprile 2020 – Ore 11.00

SANT’EUSANIO: SI CERCA UNA PERSONA SCOMPARSA

L’Aquila, 11 aprile 2020 – Sono in corso da ieri notte le ricerche da parte del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo di una donna scomparsa di 75 anni e residente a Casentino, frazione del comune di Sant’Eusanio Forconese (Aq).

I tecnici del Cnsas, seguendo la traccia segnata dall’unità cinofila molecolare, nella scorsa notte hanno battuto la strada che collega Casentino a Fossa e che d’abitudine la donna, stando a quanto riferito dai familiari, era solita percorrere a piedi.

Nella mattinata di oggi si stanno invece ispezionando le zone nei dintorni dei due paesi.

Sono presenti sul luogo anche i Carabinieri, la Guardia di Finanza e i Vigili del Fuoco.

 

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Enrica Centi

giuliante sul terremoto 290709 rep 01

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE

La situazione che si sta vivendo non ha precedenti e va affrontata con un approccio totalmente diverso capace di immaginare “il nuovo mondo”.

Il dibattito di questi giorni potrebbe concludersi con misure settoriali ed emergenziali in attesa di tornare a modalità lavorative e di relazione sociale pre-Covid19.

Sarebbe miope e di breve respiro! Ci sarà una nuova ordinarietà.

Basti pensare che il nostro TPL, fino a prima dell’emergenza, ha giornalmente trasportato 100.000 utenti senza che per gli stessi sia stato applicato il criterio del distanziamento sociale. Tale misura imporrà ripensamenti che cambieranno in radice la nostra esistenza, sia privata, sia lavorativa che sociale.

Distanziamento sociale

La mobilità vive quotidianamente 2 fasi: le cosiddette “punte”, cioè i momenti di massima concentrazione di utenza e il conseguente affollamento sugli autobus e una fase di “morbida” in cui, pur essendoci i servizi, l’affollamento, e quindi la concentrazione sociale, è ridotta.

La necessità di evitare il sovraffollamento, incompatibile con il previsto criterio del distanziamento sociale, imporrà una rivisitazione che non potrà avvenire se non con una necessaria integrazione tra il sistema dei trasporti, il sistema produttivo, le istituzioni scolastiche, universitarie  e la P.A..

Un nuovo approccio, insomma, che ridefinisca il perimetro di un ripensamento globale e sistemico del nostro modo di vivere.

Ci si deve re-inventare ognuno per la propria parte, con l’obbligo di integrazione tra le diverse componenti.

Occorre, in modo evidente, un ripensamento totale del sistema che tenga conto, partendo dalle attuali disponibilità, di una diversa e nuova organizzazione, che dovrà investire tanto la vita lavorativa quanto quella scolastica e, in generale, tutti quei settori che dovranno riarticolare i propri modelli produttivi e/o organizzativi in modo da garantire la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori nella fase di ripartenza.

I circa 29 milioni di trasportati annui, tra bus e treni, dovranno interfacciarsi con criteri legati alla flessibilità, che imporrà nuovi orari per le città, per gli uffici, per le scuole, per le fabbriche e, con essi, una nuova gestione dei flussi di movimento, tali da garantire la sicurezza per tutti e per ognuno.

Sicurezza sanitaria ma anche economica e di prospettiva.

Questa la sfida che stiamo per affrontare e che riusciremo a vincere solo se tutti uniti collaboreremo a riscrivere una diversa e nuova organizzazione della vita lavorativa (smart-working e altro), della vita scolastica (orario differenziato e utilizzo del remoto), delle fabbriche (turnistica diluita e con nuovi modelli di produzione).

Una vita “più lenta”, che rinunci, fin quando necessario, alla concentrazione sociale e a tutti quegli atteggiamenti non coerenti con la sicurezza dei cittadini e alle esigenze alle quali dovrà adeguarsi la nuova mobilità, ma anche la nuova Regione.

Al Presidente competerà gestire questo processo, offrire una visione, strumenti e risorse per un futuro che, se non elaborato si d’ora, ci troverà impreparati con conseguenze inimmaginabili per la comunità abruzzese.

Azzardiamo uno proiezione: se a settembre riapriranno contestualmente tutte le scuole, gli uffici, le fabbriche e i cittadini ricominceranno a muoversi per motivi personali, se si dovranno mantenere le direttive sul distanziamento sociale, ben oltre 50 mila utenti die non potranno viaggiare stante l’attuale parco mezzi e lasciando inalterato il servizio complessivo del TPL abruzzese.

Come si vede, l’urgenza di una rielaborazione post emergenza diventa non solo opportuna ma indispensabile.

Pescara, 11.04.2020

                                                                                                                          Il Presidente di TUA

                                                                                                                         (Gianfranco Giuliante)​