Politica

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Sindaco e giunta mettono le mani nelle tasche degli avezzanesi per far pagare il conto, “piuttosto salato”, dell'avvocato difensore dei sei consiglieri “abusivi” di Palazzo, nel ricorso elettorale post assegnazione dei seggi. I consiglieri della coalizione Di Pangrazio - Gianni Di Pangrazio, Mario Babbo, Nando Boccia, Cristian Carpineta, Lino Cipolloni, Domenico Di Berardino, Antonio Di Fabio, Sonia Di Stefano, Luigia Francesconi, Gianfranco Gallese, Giannino Luccitti, Gabriele Tudico, Roberto Verdecchia, riunitisi nei giorni scorsi per la valutazione della questione, documenti alla mano - puntano il dito accusatore e annunciano battaglia in tutte le sedi. “De Angelis, l'ex finto difensore del risparmio di fondi pubblici, ha gettato subito la maschera”, affermano i Consiglieri compatti, “e abbracciato il partito della spesa mettendo le mani nelle tasche dei cittadini a tutto vantaggio dei consiglieri abusivi, fatti accomodare sullo scranno da una decisione a dir poco discutibile del presidente Forgillo che ha calpestato la volontà popolare assegnando solo il 25% dei seggi (6 su 24) alle dieci liste premiate dagli elettori al primo turno con oltre il 51% dei voti popolari”. Decisione impugnata davanti al TAR dalla coalizione Di Pangrazio. Ora, però, al di là della contesa, ciò che la coalizione Di Pangrazio contesta a chiarissime note è, in primis, quel salatissimo conto - ben 17mila euro - al popolo: “visto che il ricorso elettorale è contro i sei consiglieri abusivi e non contro il Comune di Avezzano, che è soltanto parte formale del ricorso. Il finto moralizzatore della spesa pubblica, ovvero il sindaco Gabriele De Angelis, e la giunta comunale spieghino ai cittadini dov'è l'interesse pubblico e quindi la legittimità della spesa visto che la contesa è tra sei persone da una parte e sei dall'altra che si contendono un seggio comunale. Il Comune, come qualunque ente pubblico, dovrebbe avere come unico interesse la corretta applicazione della legge - cosa che certamente farà il Tar - e non difendere, a spese dell’erario, gli interessi di una parte politica. I consiglieri ricorrenti della Coalizione Di Pangrazio  hanno sostenuto con le proprie tasche le spese inerenti il ricorso elettorale. Analoga cosa avrebbero dovuto fare i sei consiglieri amici di De Angelis. Questi, invece, hanno addirittura attinto dal “Fondo di riserva” che è utilizzato nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie!”.
“Qualora, evento più che possibile, il ricorso elettorale fosse vinto dai veri eletti dai cittadini al primo turno, poi esclusi contro il dettato normativo dal presidente della commissione Forgillo”, concludono i 13 Consiglieri, “come giustificherebbe il Comune quel pagamento per conto di semplici cittadini, mentre gli altri pagano di tasca propria?”. Altra nota dolente l'incarico affidato all'avvocato Capponi che non figura nell'elenco del Comune di Avezzano: “É pur vero che il regolamento consente deroghe”, conclude la coalizione Di Pangrazio, “ma non a chi, come l'avvocato Capponi, patrocina gli interessi di una controparte  del Comune di Avezzano in altro procedimento, tra l’altro di particolare rilevanza economica. L’avvocato Capponi, infatti, è il legale della Gielle, società in lite con il Comune da decenni.  Conoscendo tale situazione il sindaco De Angelis avrebbe dovuto evitare di conferire tale incarico e l’Avvocato, nel rispetto del codice deontologico, rifiutarlo. De Angelis si dimostra ancora una volta disinformato, irrispettoso delle leggi e di manica larga con i soldi dei contribuenti. Siamo decisi ad andare fino in fondo nel fare chiarezza su questa ulteriore brutta pagina scritta da De Angelis e i suoi”, avvertono i Consiglieri della coalizione Di Pangrazio, “E fare luce su tutti gli aspetti del conferimento di incarico all'avvocato Capponi, dalle motivazioni – tutte - alle risorse pubbliche impegnate a uso personale”.

La nota di cui sopra è a firma della Coalizione Di Pangrazio.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;">(nella foto: Gianni Di Pangrazio.)

municipioavezzano

Stupore per le dichiarazioni dell’assessore Felicia Mazzocchi pubblicate sulla stampa locale domenica 27 agosto in merito alla incompatibilità del consigliere comunale Mariano Santomaggio.

Alcuni documenti provano il credito del CAM nei confronti di Santomaggio e sono stati inoltrati, per quanto di competenza, alla Corte dei Conti. Parliamo di un atto di messa in mora della società CAM spa proveniente dalla verifica fatta dall’organo di controllo del CAM (Consiglio di Sorveglianza) sulle fatture emesse da Santomaggio per compensi professionali derivanti dalla carica di Presidente del Collegio sindacale del CAM. L’assessora Mazzocchi, nominata per amministrare nel bene la città di Avezzano, difende, a prescindere, Santomaggio sulla sua incompatibilità ma, un suo compito specifico all’interno del Consiglio di Sorveglianza del CAM, è quello di effettuare verifiche sui fatturati. Se Boccia non ha commesso errori nel determinare i maggiori compensi fatturati da Santomaggio, quest'ultimo non può rivestire la carica di consigliere comunale semplicemente perché ha un debito liquido ed esigibile nei confronti di una società dipendente dal Comune di Avezzano; secondo la legge, in questo caso, dunque, Mariano Santomaggio è incompatibile. Ricordiamo che Santomaggio è indagato per l'ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d'asta.

La nota di cui sopra è a firma del consigliere comunale avezzanese di minoranza, Ferdinando Boccia.

GAL 01

Dall'assemblea del GAL Terre Aquilane del 28 agosto, le problematiche si sono complicatemaggiormente, poiché è stato acclarato che il commissario Gianluca De Angelis non poteva votare alle assemblee.Quest'ultimo, nella riunione di lunedì, ha asserito testualmente di aver ricevuto telefonicamente, da parte del presidente della regione, D'Alfonso,l'autorizzazione a votare.

Il socio del GAL, Augusto Cicchinelli, ha chiesto, in sede di assemblea, l'immediata trasmissione del verbale della stessa, alla Procura della repubblica di Avezzano.