Cultura

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Comunicato Stampa

FESTA DEL NARCISO 2020

Rocca di Mezzo (AQ)

31 maggio 2020

Per la prima volta, dopo 74 anni, la Festa del Narciso è costretta ad adattarsi ai tempi che corrono ma senza fermarsi. A causa dell’emergenza sanitaria che l’intera nazione sta vivendo e delle giuste restrizioni che i grandi eventi hanno subito, la tradizionale Festa del Narciso cambia forma senza rinunciare alla sua 74esima edizione.

Nemmeno il terremoto del 2009 aveva fermato lo spirito della comunità dell’Altopiano delle Rocche, immersa nel cuore dell’Abruzzo. Il 31 maggio non sfileranno gli amati carri preparati con dedizione nel corso dei mesi antecedenti all’ultima domenica di maggio. L’attesa sarà lunga, ma quando si tornerà a gridare “Festa del Narciso”, l’orgoglio del territorio sarà ancora più grande. Si tornerà a vedere prendere forma la Cittadella mentre svolazzano nell’aria ancora gli ultimi fiocchi di neve, le scintille dei saldatori e le luci fioche dei tendoni.

Grida, risate e canti dei carristi torneranno a riecheggiare tra le mura del paese. Tornerà anche la stanchezza degli ultimi preparativi, della notte dell’”infioratura”, dell’umidità dopo una giornata di raccolta di Narcisi. Torneranno anche le emozioni della sfilata, il calore degli applausi della gente accorsa per ammirare una delle feste più longeve d’Abruzzo. Tornerà anche la felicità della vittoria e la rabbia per la sconfitta. Quest’anno il re dell’Altopiano, il Narciso, non potrà sfilare tra le strade del paese, ma svetterà fiero ed orgoglioso su tutti i balconi, visibili tramite un percorso digitale ad hoc. La manifestazione, quindi, si svolgerà con la creazione di balconi “fioriti”, usanza riscoperta da una delle associazioni del territorio, l’Associazione Culturale Monti Naviganti, capitanata da Loredana Agnifili.

Purtroppo, come tutte le manifestazioni che ricadono in questo periodo, anche la Festa del Narciso soffre in maniera importante la presenza della pandemia. Abbiamo quindi pensato di ricreare dei balconi fioriti che sono una tradizione riscoperta lo scorso anno insieme all’Associazione Culturale Monti Naviganti che diffonderemo in tutta Rocca di Mezzo creando un percorso virtuale al quale si potrà accedere tramite le pagine social dedicate – spiega con rammarico Sandro Argentieri, presidente della ProLoco di Rocca di Mezzo - Faremo vivere ai nostri utenti un tour all’interno del nostro borgo viaggiando tra i vicoli del paese, guardando i balconi fioriti, tutto dedicato alla Festa del Narciso. Addolorati di questa situazione che ci si presenta per la prima volta nella storia della nostra festa, non ci fermiamo e abbiamo deciso di organizzarci rispettando tutte le normative vigenti”.

Appuntamento quindi il 31 maggio a partire dalle 15.30 sulle pagine Facebook e Instagram della ProLoco di Rocca di Mezzo e sulle pagine Facebook e Instagram dedicate alla Festa del Narciso.

Per informazioni: Pro Loco Rocca di Mezzo 0862/916125; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pagina Facebook: www.facebook.com/RoccadiMezzoProLoco/

Ufficio Stampa: Antonella Valente (334/1910864 / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

Presidente Pro Loco di Rocca di Mezzo: Sandro Argentieri (333 423 8767)

 

 

 

La vasto porto due, che per tradizione si celebra la seconda domenica di maggio, quest’anno si svolgerà in maniera diversa perché la situazione che stiamo ancora vivendo non ci permette di ritrovarci insieme. Non si sono potute fare le due "processioni a terra", quella della domenica precedente, con la quale la statua della Madonna veniva portata dalla Chiesa di Punta Penna alla Chiesa di San Paolo Apostolo, e quella del sabato prima della Festa, oggi per intenderci, con cui si riaccompagnava la statua nella sua dimora abituale, la Chiesa vicino al Faro. E domani, domenica 10 maggio, giorno della Festa, mancherà la tradizionale e suggestiva "processione per mare" del mattino, un momento molto bello a cui la comunità parrocchiale di San Paolo Apostolo tiene molto, ma che è tanto caro anche alla Città di Vasto ed a tutto il territorio limitrofo. La statua di Santa Maria di Pennaluce, però, è già esposta alla venerazione nella Chiesa San Paolo Apostolo ed è lì che celebreremo la Santa Messa alle ore 11.00, ancora senza la presenza dei fedeli in base alle disposizioni vigenti, ma trasmessa in diretta streaming sul canale Youtube “San Paolo WEB” e sulla pagina Facebook “Parrocchia San Paolo Apostolo - Vasto”. Al termine della Messa reciteremo insieme una supplica per affidarci tutti alla Mamma Celeste.

 

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Questa ricorrenza del 25 aprile apre a nuove consapevolezze.

Anzitutto nella memoria storica, per la portata del suo significato lasciatoci 75 anni fa da una generazione che si è quasi totalmente spenta, ma che disegnò l’idea e costruì la forma del Paese nel quale saremmo nati, vissuti e che attualmente abitiamo, divenuto Repubblica italiana fondata sui principi di democrazia rappresentativa e partecipativa, sui diritti individuali e di comunità: un popolo liberato dall’occupazione straniera e dalla sua ideologia nazista, dall’arroganza e dalla violenza fascista.
Il trascorrere del tempo non può e non deve annacquare la storia, né attenuare la forza trasformatrice delle donne e degli uomini che giunsero anche a donare la vita per opporsi alla perversione del male che aveva connotati ben precisi.
Pacificare la vita di un popolo non vuol dire mescolare le carte in tavola e far finta di niente, come se tutti abbiano diritto all’assoluzione per mancanza di responsabilità. Il fascismo squadrista, narcisistico, razzista e guerrafondaio è esistito ed ha annientato l’Italia, stremandola di vittime, povertà e inquietudini profonde. In quel passato si intrecciano il dolore e la passione sociale di coloro che, al contrario, hanno creduto nella libertà individuale collettiva, nel rispetto delle persone, nei diritti civili e politici, nelle relazioni sociali sgombre da insulti, violenza, rissosità, che arrivarono a causare l’uccisione senza pietà di bambini, donne, anziani (si ricordi Marzabotto) o di inermi cittadini (si pensi all’eccidio di Capistrello): la “tecnica dell’annientamento dell’altro”, del diverso considerato nemico da eliminare.
Conoscere e ricordare è il primo passo affinchè la coscienza collettiva blocchi sul nascere ogni tentativo di ridare dignità al fascismo e alla cultura che lo sottende. La versione storica del fascismo è passata sui libri; la sua pericolosità sociale, politica ed economica è pervasivamente presente e ritorna corroborata dall’ignoranza e dall’indifferenza di gente insoddisfatta, effimera, volgare e aggressiva. Tocca anche a noi – come accadde per le generazioni che aprirono alla liberazione del 25 aprile del ’45 – scegliere “oggi” da che parte stare: se accondiscendere ai mercenari degli attuali populismi o camminare accanto e lottare insieme a coloro che sono innamorati della vita, della pace e della non-violenza; che credono nella “libertà di …” (non “nelle libertà” senza fine e senza fondo, riservate a pochi a discapito di molti). Libertà è una responsabilità verso tutti attraverso le energie generative di una cittadinanza attiva che sappia riaccendere i motori della passione civile.
Questo tempo difficile del 2020 che stiamo vivendo ci pone di fronte a un “25 aprile” senza gli estetismi di cortei rituali, ripetitivi, divenuti quasi inespressivi. Può aiutarci a riapprezzare l’autentica versione dei fatti del passato per ritrovare in noi stessi il senso della “liberazione”, farci riflettere che la liberazione non è mai piena se non è anche dalla morte, descrivendoci l’esigenza di un nuovo e diverso “vivere e morire”. Può dare profondità alla storia attuale in una reale prospettiva di futuro, per tutti.
Gino Milano

25 aprile

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