Cultura

associazione fenaroli

Trascurata dalla legge approvata nelle scorse settimane dal Consiglio Regionale, l’associazione “Fedele Fenaroli” di Lanciano non getta la spugna, e tenta di salvare i corsi dell’Estate Musicale.

E’ quanto emerso a seguito del Consiglio d'Amministrazione straordinario resosi necessario a seguito dei mancati fondi erogati dalla regione Abruzzo in favore dell’Estate Musicale Frentana,  “grande esclusa” dal provvedimento che ha rifinanziato invece a Lanciano Il teatro Fenaroli (35 mila euro) ed il Mastrogiurato (50 mila euro).

expo 2015 casa abruzzo 02Le eccellenze della Valle del Foro in vetrina a CasAbruzzo: il parco abruzzese ha emozionato anche Milano

L’associazione Valle del Foro è stata protagonista nei giorni 27-28 ottobre negli spazi messi a disposizione dalla Regione, a CasAbruzzo via Fiorichiari,9 Milano.

Tante le eccellenze presenti di questo lembo di terra di soli 38 km, in cui si conservano culture, tradizioni, borghi antichi, incorniciati dallo sfondo del Parco Nazionale della Majella con le sue stazioni sciistiche Passolanciano-Majelletta e abbracciata dal mar Adriatico.

L’Associazione Valle del Foro - spiega il Presidente Fabrizio Fanciulli, in occasione di Expo 2015 - è rientrata tra le Associazioni per la promozione del territorio a CasAbruzzo, nella location di via Fiori Chiari a Brera, che per sei mesi è stata punto di incontro e riferimento delle eccellenze abruzzesi e palcoscenico di eventi che hanno richiamato numerosi milanesi e turisti da tutto il mondo”.

Anche la Valle del Foro invitata con i suoi prodotti - spiega il Presidente - ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per essere promossa ‘eccellenza’ abruzzese, rappresentata da alcuni dei prodotti di ‘nicchia’ che la contraddistinguono e che la rendono unica su tutto il territorio”.

Le aziende che sono intervenute hanno dimostrato ancora una volta qualità e professionalità. Protagonisti dei due giorni Milanesi sono stati i vini di Villamagna: Fattoria Licia, Torre Zambra, gli olii e sottoli di oleificio Cinosi di Rapino, il laboratorio gastronomico artigianale di D'Onofrio di Villamagna che ha offerto confetture e prodotti sott'olio tipici della linea Oleum, La torta del lupo di Pretoro, conosciuta in tutto il mondo, per la sua unicità di cioccolato e montepulciano.

Nella serata del 27 grande festa a CasAbruzzo con lo show cooking che ha visto invece come protagonisti il cuoco Dante Di Battista de La Locanda del Vecchio Borgo di Vacri, ed Erika De Luca di Fattoria Licia Villamagna con la preparazione e degustazione di uno dei piatti della grande tradizione abruzzese “pallotte casc’e ov”; il tutto impreziosito dalla musica del duo jazz Bussi-Selvini (Clarinetto-Chitarra) intervenuti nell’ agosto scorso lungo la Valle del Foro all’interno del Festival Suoni D’Abruzzo.

Nell’intenso programma è stato presentato il Progetto “La Vi..T..a D’Acqua” percorso fotografico e virtuale delle attività dell’Associazione lungo la Valle e dei pacchetti turistici del territorio. Presentazione della notte della Transumanza in collaborazione con la Camera di Commercio e Soprintendenzadi Chieti. Proiezione del Film-Documentario di Maiella Trekkers Pretoro, regia Nicola Santamaria“Passeggiate Musicali nella Regione Verde D’Europa”.

Inoltre un ringraziamento particolare va al Comune di Pretoro che ha reso possibile il trasferimento del ‘Duomo di Milano’, opera in legno, realizzata da uno degli ultimi fusari di Pretoro, il Maestro Antonio Palmerio, classe 1931, che è stata esposta con all’interno di CasAbruzzo ed ha avuto un grande successo proprio per la sua particolare bellezza e per la maestria con cui è stata messa in piedi tutta l’opera, di non facile realizzazione.

Il 28, poi, ancora festa con le degustazioni dei vini e “scrucchiata” dell’azienda vitivinicola Fattoria Licia.

Dopo questa bellissima esperienza la Valle del Foro vi aspetta per farvi scoprire ancora tanti altri tesori.

www.valledelforo.it

“…la valle tra il cielo e il mare”.

 

COMUNICATO STAMPA

OGGETTO: Comunicato Associazione Fontevecchia su evento ‘Tavola dei Morti’ del primo novembre

Un lungo cammino che, tra racconti, narrazioni e simboli, accompagnerà il pubblico nella visita della ‘Tavola dei Morti’, ovvero nella riscoperta dell’antica tradizione abruzzese di lasciare ‘apparecchiata’ la tavola di casa nella notte tra il primo e il 2 novembre con le migliori pietanze contadine, dalla pasta all’uovo rigorosamente fatta a mano al pollo al forno con le patate, sino al vino e al dolce, per accogliere e rendere più sereno il passaggio delle anime dei propri defunti che in quella notte, si narra, tornano a trovare i propri cari e i propri affetti. E’ l’evento organizzato per la sera di domani, domenica primo novembre, dall’Associazione ‘Fontevecchia’ a Spoltore e che si svolgerà presso il Borgo di Case Troiano.

“Diciamo subito – ha precisato Luciano Troiano, Presidente dell’Associazione ‘Fontevecchia’ - che nella nostra manifestazione non c’è nulla di esoterico e soprattutto non ha nulla a che vedere con i festeggiamenti di Halloween che, peraltro, non appartengono alla nostra storia, né alla nostra cultura, ma, anzi, sono andati a soppiantare la nostra tradizione che invece voleva si dedicasse la notte a cavallo tra l’1 e il 2, ossia tra Ognissanti e la celebrazione dei defunti, proprio alla commemorazione e alla preghiera per le anime dei nostri cari che non sono più altro nostro fianco. Con la ‘Tavola dei Morti’ noi vogliamo raccontare ai più giovani e riportare alla luce una tradizione importante per la nostra storia, appunto il dovere di onorare nella maniera più giusta, rispettosa e opportuna quelle persone che hanno fatto parte della nostra vita e che in quella notte, vuole la narrazione, tornano nelle loro case per un breve attimo. L’evento, organizzato sempre in collaborazione con il Consorzio Tradizioni Teatine, di cui Fontevecchia è partner, e con il professor Francesco Stoppa dell’Università ‘d’Annunzio’ Chieti-Pescara, prenderà il via alle 20.30 in punto dinanzi alla sede della Motorizzazione civile, dove il professor Stoppa racconterà ciò che accade in quella notte, ossia ‘Li mazzamurielli’. Per cominciare racconteremo sul posto la storia del ‘pozzo dei guerrieri’, situato sotto quello che oggi è un terrapieno-rotatoria e dove storicamente si abbeveravano soldati e briganti. Quindi con la sola luce delle candele ci si incamminerà verso il Borgo Case Troiano, seguendo un percorso delimitato dai lumini, e con alcune pause, ciascuna delle quali sarà caratterizzata da un racconto su vicende e personaggi che hanno caratterizzato il Borgo stesso. Lungo la stradina del borgo racconteremo la storia delle ‘ossa a la vutate de lo lope’, ossia del ritrovamento di ossa umane a seguito dell’impianto di vigne e oliveti, ossa che ancora oggi fanno sospettare la presenza in loco di un’area cimiteriale addirittura di epoca romana o medievale. Quindi visiteremo la prima casa: all’esterno di ogni abitazione ci saranno dei simboli, come il sacchetto di grano o la scopa rovesciata e, ogni volta, spiegheremo le ragioni di quelle presenze che affondano nella tradizione abruzzese”. Ovviamente anche le tavole saranno imbandite secondo gli usi del posto, con prosciutto e formaggio, maccaroni al sugo, pollo e patate, acqua, vino, pane, caffè, biscotti, dolci e frutta. “Ma la particolarità – hanno ancora ricordato i membri dell’Associazione ‘Fontevecchia’ – è che quel cibo comunque non potrà essere consumato, perché la ‘tavola imbandita’ deve accogliere le anime che passeranno la notte da quella cucina e che potranno ritrovare, come tramanda la narrazione, i piatti tanto amati in vita. E infatti la tradizione vuole che, nei tempi antichi, le famiglie consumavano quei cibi solo il giorno seguente o, addirittura, destinavano gli alimenti ai poveri”. Durante la serata sarà possibile rendere omaggio alla Chiesa della Santissima Trinità, situata nel borgo, e che sarà regolarmente aperta, e i residenti del borgo racconteranno le storie sulle persone che storicamente hanno abitato il luogo, come ‘La tavule di Nonne Filumene’, ‘Giovanni lu francese’ e ‘La finestre de Zà Retine’. Al termine dell’evento, a tutti i partecipanti sarà offerto il ‘cibo penitenziale’, anch’esso rigorosamente rispettoso della tradizione, ovvero  ‘il grano dei morti’, ossia grano bollito con noci, melograno e mosto cotto, fave lesse, ceci abbruscati, chicocce e patane e vino rosso. “Quindi i presenti non vedranno streghette, scheletri o zucche illuminate – ha sottolineato il Presidente Troiano -, ma avranno l’occasione di riscoprire una tradizione diffusa in tutto il meridione sino agli anni ’50 e che purtroppo si è andata perdendo”.

Spoltore, 31 ottobre 2015