Politica

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Comunicato Vicecapogruppo Forza Italia D’Incecco sul Museo Colonna condannato alla rovina dalla giunta Alessandrini

Riparare l’impianto di condizionamento dell’aria rotto del Museo Colonna costa troppo secondo l’assessore Marchegiani, quasi 40mila euro, e dunque è destinato a restare rotto. La manutenzione delle pompe antincendio e degli estintori era abbondantemente scaduta, ma nessuno se n’era accorto e i tecnici dovrebbero essere intervenuti solo dopo il mio allarme, ma il condizionale è d’obbligo visto che non abbiamo conferme nel merito. Tradotto, secondo l’assessore alla ‘Valorizzazione del Patrimonio culturale e museale’ di Pescara, Paola Marchegiani, il Museo Colonna può anche morire. È questa in sostanza la sua replica alla mia interrogazione  circa le condizioni di degrado in cui versa la struttura di via Gramsci, tanto basta per giustificare le dimissioni immediate della Marchegiani da una carica per la quale in due anni ha prodotto zero risultati”. Lo ha detto il Vicecapogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Vincenzo D’Incecco rendendo nota la replica dell’assessore Marchegiani alla sua interrogazione urgente.

Una replica vergognosa da parte di un pubblico amministratore, che, dopo aver passato cinque anni a urlare dai banchi dell’opposizione rivendicando le proprie capacità, oggi, dopo due anni di governo, non è stata capace neanche di far ripristinare l’aria condizionata in un Museo che ospita opere d’arte patrimonio della città – ha sottolineato il Vicecapogruppo D’Incecco -. Nei giorni scorsi ho focalizzato l’attenzione sulle condizioni in cui versa la struttura in cui ci risultava essere non funzionante l’impianto di condizionamento già dall’estate 2015, ciò significa che tutti coloro che visitano o hanno visitato le mostre e hanno partecipato alle attività culturali realizzate in quegli spazi nelle ultime due stagioni estive, unitamente al personale comunale impiegato all’interno degli stessi locali, lo hanno fatto in assenza totale di condizionamento con le difficoltà e i disagi che ne derivano e che sono facilmente immaginabili pensando alle temperature roventi dei giorni scorsi. Ma non basta: gli estintori presenti all’interno della struttura risultavano per la maggior parte scarichi e le pompe antincendio probabilmente non in grado di erogare acqua a causa di probabili rotture. A questo punto ho chiesto al sindaco Alessandrini se l’amministrazione comunale avesse intenzione di adottare provvedimenti urgenti per riparare immediatamente l’impianto di condizionamento e rendere veramente fruibile il glorioso Museo Colonna, oppure, in caso contrario, se ritenesse opportuno chiudere la struttura non essendo garantite condizioni dignitose e vivibili per i dipendenti e i visitatori, soprattutto nel periodo estivo. Nell’interrogazione ho anche chiesto al sindaco se risultasse corrispondere a verità la condizione degli estintori e delle pompe antincendio praticamente fuori uso e, se fosse stata realmente accertata tale grave situazione, ho chiesto di conoscere le intenzioni dell’Amministrazione in merito al ripristino delle condizioni di sicurezza, attualmente non assicurate, al pubblico e ai dipendenti. Il quadro oggi emerso dalla replica inviata il 20 luglio scorso, e ricevuta oggi dall’Ufficio Protocollo, dall’assessore alla Valorizzazione del Patrimonio culturale e museale Marchegiani è peggiore di quello che conoscevamo: in sostanza l’assessore e il Dirigente del settore hanno ufficializzato che in realtà ‘l’impianto di climatizzazione a servizio dell’edificio è non funzionante dal mese di giugno 2014 e per la sua riattivazione occorre sostituire alcune apparecchiature non più riparabili, per un importo complessivo di circa 37mila euro oltre Iva; in merito alle pompe antincendio, la ditta incaricata della manutenzione  ha effettuato nell’ultimo controllo periodico i necessari interventi di manutenzione ordinaria compreso la sostituzione di alcuni componenti, e a seguito degli ultimi interventi previsti in data odierna (ovvero lo stesso 20 luglio, giorno in cui è stata scritta la risposta alla mia interrogazione), l’impianto risulterà funzionante; in merito agli estintori, il servizio competente ha comunicato che in data 20 luglio 2016 (dunque sempre nella stessa data della lettera) si sarebbe provveduto a effettuare la manutenzione di tutti gli estintori’. Tradotto: nessuno in Comune si era accorto che pompe antincendio ed estintori erano guasti o la loro manutenzione era scaduta, non se n’era accorto il dirigente, né tantomeno l’assessore, e se non fosse stato per la mia denuncia, non ci sarebbe stato alcun intervento di sistemazione. Peggio invece per l’impianto di condizionamento: l’assessore era consapevole della sua rottura addirittura da due anni, e in due anni non ha mosso un dito per farlo sistemare, quando avrebbe potuto prevedere una somma ad hoc in bilancio, né tantomeno ha intenzione di prevedere la sua riparazione, ed è vergognoso, oltre che illegittimo. L’assessore al Patrimonio culturale della città si deve dimettere subito, e nel frattempo valuteremo le azioni da intraprendere a tutela dei fruitori, ma soprattutto dei dipendenti che operano oggi nel Museo in condizioni di assoluto disagio – ha sottolineato ancora D’Incecco -: è vergognoso pretendere che delle persone debbano lavorare per 8 ore in una struttura in cui c’è una temperatura media di 40 gradi, da collasso, mentre sindaco e assessori, trascorrono il proprio tempo coccolati dall’aria condizionata sulle comode poltrone dei loro uffici. Valuteremo se interessare del problema l’Ispettorato del lavoro della Asl per il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, oltre che i sindacati, perché è indecente per la giunta Alessandrini spendere 35mila euro per un festival letterario e non trovare 37mila euro per un Museo pubblico della città”.

Pescara, 28.07.2016

ViceGruppo Forza Italia

Comune di Pescara

Vincenzo D’Incecco

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Il 5 giugno scorso Simone Angelosante é stato eletto sindaco con la sua lista "LiberaMente Insieme" ma alla prima seduta del Consiglio Comunale,  il gruppo dell'ex  sindaco, Pino Angelosante (che sembrerebbe indagato per l'assunzione della moglie al comune di Ovindoli) ha posto la questione d’incompatibilità perché il primo cittadino ha ricoperto la carica di direttore sanitario di una struttura convenzionata con la Asl, motivo questo di ineleggibilità. Il Tribunale  ha fissato per ottobre la prima l’udienza.