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alessandrini marco rep 250614 02Comunicato Armando Foschi – Pescara Mi piace – su adozione targhe alterne a Pescara

L’adozione odierna delle targhe alterne a Pescara ha avuto un unico effetto: quello di mettere in luce i 18 mesi di inadempienze della giunta Alessandrini. Per 18 mesi non sono state lavate le strade, disattendendo anche un’ordinanza in vigore dal 2009, e si ricomincerà solo la prossima settimana. Per 18 mesi non sono state né programmate, né tantomeno realizzate, infrastrutture capaci di alleviare gli effetti del traffico congestionato. Da 18 mesi la città naviga a vista con un assessore al traffico che per la mobilità ha riaperto al traffico isole pedonali favorendo lo smog. E oggi il sindaco Alessandrini se ne esce con le targhe alterne impedendo la circolazione di lavoratori che operano in periferia, dove i mezzi pubblici sono carenti, di genitori che non sapranno come riprendere i figli a scuola all’uscita pomeridiana e facendo elevare multe nulle perché non hanno installato la segnaletica verticale in città, obbligatoria per legge, un obbligo che non può essere bypassato con una semplice ordinanza. Oggi assistiamo all’ennesimo fallimento di un governo Pd incapace e inadeguato”. Lo ha detto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ commentando l’istituzione delle targhe alterne a Pescara a partire da martedì prossimo.

L’istituzione delle targhe alterne non avrà alcun effetto sulla qualità dell’aria di Pescara, specie quando non sono state previste alternative per consentire, comunque, la mobilità dei cittadini. In più le tante deroghe previste in coda all’ordinanza avranno solo l’effetto di rendere ancora più caotico il provvedimento, facendo una netta divisione tra privilegiati e sfortunati – ha osservato Foschi -, specchio di un sindaco incapace persino di fare una scelta politica di campo radicale, tirato dalla giacchetta da commercianti, ordini professionali, consiglieri comunali di maggioranza, Presidente di Regione, e segretari di partito. A rimetterci sarà la città, costretta a sopportare l’ennesima sperimentazione fallimentare: martedì saranno tanti gli utenti che non sapranno come muoversi, a partire da quei lavoratori-turnisti che, ad esempio, operano in aziende situate in periferia, come la Fater, mal servita dai bus urbani, e che non sanno come arrivare al posto di lavoro. Non solo: l’ordinanza firmata da Alessandrini non tiene conto degli orari differenziati adottati dalle scuole, e non si preoccupa, ad esempio, dei bambini delle scuole materne o elementari che escono al pomeriggio, alle 16 o alle 16.30, con centinaia di genitori in crisi perché non sanno come andare a riprendere i figli. Ma soprattutto, qual è il parere espresso sull’ordinanza dal comandante della Polizia municipale Maggitti? Nel documento, infatti, è espressamente previsto che l’ordinanza è valida ‘anche in assenza di segnaletica stradale, attesa la natura contingibile e urgente’, per cui risultano sufficienti gli avvisi fatti attraverso i comunicati stampa. Ora, l’installazione della segnaletica stradale per informare la cittadinanza di una modifica alla disciplina viaria è obbligatoria per legge e un’ordinanza non può certo bypassare o scavalcare la legge, né un comunicato stampa può considerarsi sostitutivo della stessa segnaletica perché i cittadini non hanno l’obbligo di leggere i giornali, mentre hanno l’obbligo di prestare attenzione alla segnaletica. Ciò significa che tutte le multe che saranno eventualmente comminate martedì e giovedì ad automobilisti ignari dei divieti saranno tutte annullabili. Fra l’altro un’ordinanza che resta in vigore per tre mesi, sino al 31 marzo in questo caso, e non per due giorni, ha evidentemente perso il carattere ‘contingibile e urgente’ che avrebbe giustificato un’iniziativa frettolosa, in altre parole il sindaco Alessandrini aveva tutto il tempo necessario per far installare i cartelli in città. Ancora una volta – ha osservato Foschi - assistiamo al triste spettacolo dell’approssimazione e dell’inadeguatezza amministrativa del sindaco Alessandrini e della sua giunta, che stanno facendo piombare Pescara in un pozzo buio senza fondo”.

Vi inviamo cordiali saluti

Pescara, 09/01/2016

Armando Foschi

salvini foto euroconic 050215CARO PEDAGGI, ‘NOI CON SALVINI’ PROPONE RICORSO AL TAR  IMPRUDENTE: “CONVOCARE SUBITO UN CONSIGLIO COMUNALE AD HOC”

L’AQUILA - La convocazione di un’assise comunale ad hoc, con un Ordine del giorno specifico, per ricorrere al Tar contro l’ennesimo aumento delle tariffe sull’A24/A25. I tre consiglieri comunali del gruppo ‘Noi con Salvini’ Emanuele Imprudente, Daniele Ferella e Luigi D’Eramo hanno già chiesto il parere all’Avvocatura comunale e non si fermeranno fin quando il Primo Cittadino e l’amministrazione comunale non presenteranno ricorso al TAR e, il Comune dell’Aquila, si farà capofila di un atto collettivo a difesa non solo degli aquilani costretti a utilizzare l’autostrada ogni giorno; ma anche di tutti gli altri comuni più piccoli interessati dal mega-aumento di pedaggio. “L’omertà che incombe su questa vicenda – attacca il Capogruppo Emanuele Imprudente – dovrebbe preoccupare tutti. Gli aumenti si ripropongono con scadenza ormai annuale, vengono autorizzati quasi in silenzio…e incidono sulle economie già precarie di moltissimi cittadini che percorrono la tratta interessata per piacere, per esigenze di lavoro o studio ma anche per chi lo fa per questioni di salute. Molti comuni nel corso di questi anni hanno tentato la strada del ricorso – prosegue Imprudente - chiamando a raccolta tutti gli Enti interessati ma in pochi hanno risposto. Ci auguriamo di riuscire, per una volta a fare sinergia, lasciando da parte personalismi, politica e campanile per fermare quello che secondo noi può essere definito un vero abuso. Chiediamo al sindaco – aggiunge - di condividere un percorso unitario mirato a presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per l’annullamento del decreto interministeriale che ha autorizzato gli aumenti delle tariffe autostradali sull’A24/A25; trasmettere gli intenti a tutti i comuni abruzzesi, alle Province e gli Enti Parco e chiedere agli stessi di avviare lo stesso iter. Questa è una battaglia – chiosa Imprudente – che bisogna vincere per evitare che l’isolamento già in atto nelle aree interne dell’Abruzzo non divenga irreversibile”.